Semafori: in città e nella storia
La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 71° appuntamento
Il 26 dicembre è stato messo agli arresti domiciliari per omicidio stradale Pietro Genovese: alcuni giorni prima, a Roma aveva investito e ucciso due ragazze che cercavano di attraversare una strada trafficatissima. La misura restrittiva è motivata dal fatto che il ragazzo aveva un tasso alcolico di 1,4 e sembra procedesse a velocità elevata.
La notte del 31 dicembre, in piazza San Marco a Venezia, un gruppo di persone grida «Il Duce scende dalla stelle, Anna Frank è finita nel forno» e scandisce: “Duce, Duce”. Arturo Scotto, ex deputato di Leu, urla loro di smettere. In riposta riceve pugni e calci. Stessa sorte a un ragazzo che prende le sue difese. Il 28 ottobre 2018 Paolo Mieli aveva scritto: «L’evocazione del fascismo è, fin dalla seconda metà degli anni Quaranta, un rafforzativo quasi obbligatorio della polemica da sinistra (e non solo) contro i detentori di ogni genere di potere».
Nella foto: accanto al capo indiano Paolo Mieli.
L’AUTORE
Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (volutamente anacronistici) a commentare notizie o brevi testi. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]
