Sinistra per Israele è un movimento antisemita?
di Enrico Semprini
Debbo dire che la azione del Fronte della Gioventù Comunista ci permette di interrogarci sulla natura di un movimento che si autoproclama “Sinistra per Israele”.
Il problema è che la lingua italiana viene continuamente violentata e che ormai giustapporre due termini antitetici e farne un movimento è diventata una cosa legittima.
Cerchiamo di capirci: in teoria essere di sinistra dovrebbe voler dire essere contro il razzismo, contro il colonialismo, contro ogni logica genocidaria.
Essere di destra dovrebbe significare essere razzisti, essere antisemiti e tollerare come normalità storica le logiche genocidarie.
Se concordiamo con questi assunti si dovrebbero trarre alcune conseguenze.
Partiamo dalla prima: il fatto che tutti i movimenti di destra, compresi fascisti, neonazisti, ecc. si trovino allineati dalla parte del sionismo, diventa un fatto perfettamente comprensibile. Sono movimenti che hanno giustificato e promosso le persecuzioni degli ebrei in Europa ed è normale che vedano di buon occhio il sionismo come continuazione della politica di cacciata degli ebrei dalle terre europee per andarsene in Palestina.
Ma come si può dire di essere di sinistra e contemporaneamente proclamarsi “per Israele”?
Perchè i casi sono due:
1 – o pensano che Israele non esiste come stato, cosa condivisa dai sionisti che mai hanno voluto definire i confini del proprio territorio e dunque non sono propriamente uno stato, ma questo significa condividere il colonialismo di insediamento;
2 – oppure pensano che lo stato di Israele esiste e se continuano a definirsi “per Israele” in questa fase storica, significa che ne condividono le politiche genocidarie condannate dal diritto internazionale.
Chi è di sinistra deve battersi affinché gli ebrei europei si sentano sicuri sul suolo europeo come i seguaci di ogni altra religione, perché se fossi di cultura ebraica l’insicurezza e l’incertezza per la mia incolumità in questa parte del mondo la sentirei anche io come un portato di una persecuzione che ha travalicato i secoli ed i millenni. Mi auguro che sarei comunque dalla parte del fronte antisionista come tante altre persone pur appartenenti al mondo culturale di tradizione ebraica.
Tuttavia guarderei con sospetto gli italiani non provenienti dal mio bacino culturale che sono entusiasti per il sionismo: perché mi domanderei cosa vogliono da me questi italiani così entusiasti dell’idea che gli ebrei debbano andare a combattere i palestinesi. Cosa vogliono realmente da me questi italiani?
Invito tutt* coloro che leggono questo articolo a buttare uno sguardo al sito di “SINISTRA per ISRAELE – DUE POPOLI DUE STATI” perché la parte in alto è proprio così: la parola “sinistra” è maiuscola in rosso, poi in minuscolo c’è il “per”, trovate una stella di David azzurra, “Israele” in azzurro, poi, più in piccolo la dicitura “due popoli due stati” sempre in maiuscolo ma con i caratteri molto più piccoli.
Non ci sono simboli palestinesi, né la parola Palestina è citata.
Qualche dubbio in più lo avrebbero potuto indurre se ci fosse scritto, per esempio, “Sinistra per Israele del ‘48”: in quel caso si sarebbero fatti almeno scudo della risoluzione dell’Onu del ‘48 e, forse, qualcuno potrebbe avere il dubbio che ci fosse un qualche scrupolo anche per i palestinesi.
Diciamo che le modalità con le quali ci si rappresenta al mondo sono significative, o dovrebbero avere qualche senso.
Nella moderna modalità di rappresentazione della politica sembra di poter affermare tutto ed il suo contrario contemporaneamente e farla franca.
Sarebbe ora di fare, di nuovo, un po’ di chiarezza.

come
Sinistra per Ruanda, nel 1994
o
Sinistra per Germania, nel 1942
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/27/protesta-pro-palestina-venezia-fiano-sinistra-israele-notizie/8175321/