Sosteniamo Pino Masciari

 

di Maria Rosaria Baldin

Lo scorso anno ho avuto modo di assistere alla presentazione del libro di Pino Masciari ad Anghiari, nel corso del festival dell’Autobiografia. Masciari è un imprenditore calabrese divenuto testimone di giustizia che vive protetto dal 1997; qui la recensione del libro che ha scritto per raccontare la propria esperienza.

Nelle scorse settimane a Pino è successo un fatto gravissimo: come tante altre volte era tornato nella sua Calabria per partecipare a incontri e convegni e portare la propria testimonianza di servitore dello Stato. Alla fine dell’incontro, però, non c’era più la scorta ad attenderlo, come sempre, e si è trovato completamente solo in quella Calabria dove malavitosi, ‘ndranghetisti e falsi servitori dello Stato collusi con la malavita, gli hanno più volte promesso la morte. Allora si è nascosto e per 36 ore si sono perse le sue tracce. La famiglia e gli amici sono caduti nella disperazione più nera non sapendo cosa pensare. Ora Pino è tornato, ma non ha più la scorta e nessuno sa dirgli il perché. Quale sia il messaggio che si vuole trasmettere con questa scelta è facile da immaginare ed egli ne parla in questa intervista, dove fra l’altro dice: “Io sono anche disposto a morire, perché mi sento un servo dello Stato, e non un servo del potere. Perché credo nell’Italia e nella mia Costituzione”. Nel suo sito invece scrive: “Ancora una volta mi trovo a spostarmi da solo. La scelta non è mia né di chi mi ha accompagnato. Qualcuno ha scelto per noi. Anche io scelgo, torno a casa in autonomia, perchè così come nessun impedimento mi ha mai fermato dall’andare a presenziare ai processi che ho scaturito con le mie denunce, nessun impedimento mi fermerà dal prendere parte alla seduta della Commissione Antimafia Comunale della quale faccio parte. Io sono Pino Masciari e niente me lo farà rimpiangere. Questa Italia ora più che mai ha bisogno che ognuno continui a ricordarsi chi è”.

Quest’uomo abbandonato dallo Stato che avrebbe dovuto proteggere, rischia ora veramente la propria vita. Un amico della Libera Università dell’autobiografia, Giorgio Macario, scrive: “Chi trama nell’ombra cerca di tenere tutti all’oscuro, contando sulla complicità di un silenzio corrotto dall’assuefazione all’ingiustizia. Se l’ordine di abbandonare Pino Masciari in Calabria mettendo a repentaglio la sua incolumità e costringendolo ad un rientro impervio e malsicuro ha risposto ad interessi malavitosi infiltrati negli apparati dello Stato, questi vanno individuati, denunciati e contrastati alla luce del sole. Se di altro si è trattato, concedendo il beneficio del dubbio in una situazione ancora in corso e non del tutto chiarita, ugualmente è necessario muoversi perché un episodio del genere non abbia mai più a ripetersi. Chiunque sia il tecnico del Governo preposto ad un tale compito, ci attendiamo un pronunciamento chiaro e senza indugi. Pino Masciari ha già pagato abbastanza. Chiunque intenda perseguitarlo ad oltranza, non potrà più fare i conti con un uomo isolato ma dovrà affrontare la reazione indignata di quanti non sono più disponibili a sopportare oltre. Il coraggio di uno, quando incontra la ferma determinazione di molti, ha la forza di un fiume in piena. Ci rifletta bene, chi se ne deve occupare. Caro Pino, un abbraccio forte da tutti noi”.

Anch’io mi aggiungo a questo appello e chiedo a tutti e tutte di attivarsi e farsi sentire chiedendo a gran voce che Pino abbia la scorta. Facciamo sentire la nostra vicinanza a un uomo speciale che di sé ha detto di aver ”rovinato la vita sua e della sua famiglia” per servire lo Stato e per amore della legalità. Con lui per costruire giorno dopo giorno una società dove malavita e ‘ndrandgheta non abbiano diritto di soggiorno.


Maria Rosaria Baldin
Sono nata a Sandrigo, paese in provincia di Vicenza dove vivo.
 Nonostante un diploma di contabilità, mi sono sempre interessata più alla letteratura che alla matematica. 
Seguo da sempre le tematiche ambientali, le problematiche legate agli squilibri nord-sud del mondo, al consumo critico e consapevole, alla difesa dei diritti dei più deboli e alla costruzione della pace. Per quindici anni ho lavorato negli sportelli immigrazione della provincia di Vicenza. Nel 2009 la casa editrice La Meridiana ha raccolto la mia esperienza nel libro “Avanti il prossimo”. Dal 2009 gestisco il blog La Bottega delle Storie; inoltre collaboro con riviste e siti online. Organizzo percorsi di scrittura autobiografica e di raccolta di storie di vita. Mi sento in continua ricerca e penso che la spirale, con il suo percorso circolare aperto, lo rappresenti molto bene.

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