Strage di Viareggio: «da 7 anni aspettiamo la verità processuale»

 Un processo “infinito” sulla sicurezza delle Ferrovie italiane e sui controlli del trasporto di merci pericolose, dove lo Stato si è defilato accettando i soldi delle assicurazioni

comunicato di IL MONDO CHE VORREI e ASSEMBLEA 29 GIUGNO

 

Le parole sono sempre le stesse, sempre i soliti convenevoli, poi quando c’è da operare si nascondono, non rispondono o indugiano. Sono consapevoli che le persone si stancano e dimenticano, sono certi che il tempo gioca a loro favore.

L’abbiamo scritto per gli ultimi tragici fatti accaduti in Italia. Abbiamo visto i soliti riti di ordinanza e di pura formalità, l’abbiamo scritto perché noi l’abbiamo già vissuto il 29 giugno 2009 e lo viviamo ancora oggi.

«Il Mondo che Vorrei» non può impedire tragedie come San Giuliano di Puglia, Casalecchio di Reno, Moby Prince, L’Aquila, Modena, Tyssen Krupp, Genova, Andria e Corato, Viareggio e Amatrice.

Noi non siamo Amministratori Delegati, Dirigenti, Ministri, Presidenti del Consiglio, siamo Padri, Madri, Sorelle, Fratelli, Nonni, Nonne e Zii e come tali possiamo solo decidere di non delegare.

Come possiamo dare in mano la nostra speranza, la nostra vita a chi non riesce o non vuole conoscere, capire, approfondire e studiare ciò che è avvenuto a Viareggio.

Come possiamo affidare le nostre aspettative a chi davanti a una telecamera si dimostra solidale e poi quando deve decidere ed essere veramente efficace all’interno delle istituzioni o deve prendere la responsabilità Morale e Politica si tira indietro.

Noi lo abbiamo deciso per noi stessi, sulla strage di Viareggio non possiamo e non vogliamo delegare.

Sette anni di studi con avvocati, sette anni di processo (oltre 100 udienze), sette anni di confronti con i nostri periti, sette anni dove abbiamo dovuto incontrare e raccontare il nostro dolore a istituzioni Presidenti, Ministri, Senatori e Onorevoli. Sette anni dove ancora aspettiamo la VERITA’ e la GIUSTIZIA in un aula di Tribunale e tutto questo lo abbiamo scritto in un documento, la «CARTA» de IL MONDO CHE VORREI. (vedi sotto)

L’abbiamo presentata a Viareggio al Consiglio Comunale aperto il 9 giugno 2016 e chi ha voluto dimostrare concretamente che sulla pelle bruciata delle 32 vittime non si può continuare a prendere in giro i familiari e che il dolore e la verità non si possono eludere, lo ha fatto senza giri di parole sottoscrivendo il nostro documento.

  • COMITATO NAZIONALE «NOI NON DIMENTICHIAMO» sottoscritta
  • REGIONE TOSCANA sottoscritta e approvata all’unanimità
  • PROVINCIA DI LUCCA sottoscritta e approvata all’unanimità
  • DIOCESI DI LUCCA sottoscritta
  • COMUNE DI FORTE DEI MARMI sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI SERAVEZZZA sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI STAZZEMA sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI MASSAROSA sottoscritta e approvata all’unanimità
  • COMUNE DI PIETRASANTA sottoscritta e approvata all’unanimità

All’appello manca il nostro Comune, questo ferisce noi familiari, ferisce nuovamente una città intera.

Siamo certi che chi nuovamente sarà alla guida della città saprà sanare questa nuova ferita, ci aspettiamo che la prossima amministrazione avrà il coraggio e l’onestà di votare come prima mozione del suo incarico il nostro documento.

Vogliamo ricordare che il processo sulla sicurezza delle Ferrovie Italiane e sui controlli del trasporto di merci pericolose, dove lo Stato Italiano si è defilato accettando i soldi delle assicurazioni rinunciando alla costituzione di parte civile, è ancora in corso e ad oggi non si è ancora chiuso il primo grado.

Tuttavia a causa della legge italiana a febbraio 2017 due dei cinque reati L’INCENDIO COLPOSO e le LESIONI COLPOSE andranno in PRESCRIZIONE. I familiari coinvolti a causa dell’imperizia, della negligenza e dell’incuria dell’uomo, non ci stanno. Noi non accettiamo che si eluda la responsabilità e la verità, per noi è disumano che Uomini, Donne, Ragazzi, Ragazze e Bambini bruciati vivi nella sicurezza delle proprie case siano nuovamente uccisi con una legge fatta dagli uomini. E se gli uomini hanno la volontà, possono cambiarla.

IL MONDO CHE VORREI ONLUS e ASSEMBLEA 29 GIUGNO

altan-merda

CARTA dell’associazione IL MONDO CHE VORREI

Ormai da sette anni noi tutti aspettiamo la verità processuale.

Nel fare nostre le parole pronunciate dal presidente della Repubblica nell’incontro avuto il 24 settembre 2015 con i rappresentanti dell’associazione “Il Mondo che Vorrei” «per Viareggio ci deve essere giustizia e verità e chi ha sbagliato dovrà essere condannato», anche noi pretendiamo verità, giustizia e sicurezza.                                           

Riteniamo:

  • disumano non ascoltare il perenne dolore dei familiari delle Vittime;

  • inammissibile non fare alcunché per il “NO alla prescrizione per Viareggio”;

  • inaccettabile non farsi carico, da parte di chi rappresenta le Istituzioni, delle indicazioni del capo dello Stato.


Intendiamo e vogliamo adoperarci, con tutte le forze e le energie, affinché:

  • i reati per il procedimento in corso non cadano in prescrizione;

  • ai manager e agli amministratori delegati di aziende pubbliche sia imposta per Statuto la rinuncia alla prescrizione.

E’ per noi immorale che, chi accusato di gravi responsabilità in un processo come quello di Viareggio, già alla 92a udienza dal giorno dell’immane tragedia, abbia continuato a ricoprire ruoli apicali di responsabilità e gestione della cosa pubblica (da Moretti a Elia, da Soprano a Margarita …). Ne chiediamo, pertanto, le immediate dimissioni con sospensione dai loro incarichi pubblici e statali.



Come primi cittadini, in qualità di responsabili per la sicurezza e la salute dei nostri concittadini, nella giurisdizione di nostra competenza:

  • vogliamo essere messi a conoscenza della documentazione sulla valutazione del rischio del trasporto di merci pericolose su ferrovia, quale forma elementare di garanzia e prevenzione della sicurezza e della salute di ogni comunità.



A seguito del disastro ferroviario del 29 giugno 2009 e dalle testimonianze rese dai vigili del fuoco del comando di Viareggio e vista la casualità con la quale è stato rilevata la sostanza trasportata in quella notte:

  • pretendiamo che i presìdi atti al pronto intervento, come Vigili del fuoco e Protezione civile, siano preventivamente informati e avvisati su orari, tempi, modalità e materiali trasportati nella tratta ferroviaria del Comune di nostra competenza, a tutela e a garanzia della sicurezza e della salute della nostra comunità.


Facciamo nostre le proposte-raccomandazioni che la Commissione della Direzione generale per le investigazioni ferroviarie del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato il 12 maggio 2012 e il 31 maggio 2013 a seguito del disastro ferroviario di Viareggio, pretendendo che queste proposte siano, assieme alle altre, istituite dalle Ferrovie come procedure obbligatorie per la necessaria prevenzione e protezione.

Riaffermiamo la reintegrazione immediata del ferroviere Riccardo Antonini, licenziato il 7 novembre 2011 per essere stato a fianco dei familiari delle 32 vittime ed essersi messo a disposizione, gratuitamente, come loro consulente nella ricerca della verità e per garantire quella sicurezza che avrebbe evitato la strage ferroviaria del 29 giugno 2009. Essendo, tra l’altro, consapevoli e coscienti che il licenziamento di Riccardo Antonini è strettamente ed indissolubilmente legato alla tragica notte del 29 giugno 2009.

strageviareggio-db

Le udienze processuali riprendono lunedì 12 settembre a Lucca (Polo fieristico, Sorbana). Proseguono il 14 ed il 15 settembre per le requisitorie dei Pm. E avanti sino a fine ottobre con gli avvocati di parte civile, gli avvocati degli imputati, la sentenza (prevista per fine ottobre-primi di novembre).

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *