Uno straordinario artista: Jacek Yerka 01

di Mauro Antonio Miglieruolo
Jacek Yerka, nome d’arte di Jacek Kowalski (Toruń, 1952, Polonia), è uno dei più grandi pittori e illustratori del XX e XXI secolo.
La sua arte costituisce un incrocio particolarmente ben riuscito tra surrealismo, suggestioni naif e inclinazioni fantascientifiche. Il risultato sono immagini sospese a metà tra sogno e realtà, in un miscuglio perenne di elementi presenti nel quotidiano e ed elementi trasfigurati che spiazzano l’osservante; il quale però resta affascinato dalla sintesi che, per quanto insolita, appare perfettamente armoniosa e plausibile.7
Ogni suo quadro rappresenta una sorpresa, una proposta nuova e diversa. Gli effetti sempre suggestivi.
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L’occhio ritorna volentieri sulle sue opere. Perché esse non parlano solo alla curiosità di uno sguardo avido di bellezza e novità, ma traggono echi dal profondo di ognuno, in quel profondo in cui ristanno le relazioni impossibili tra i più disparati elementi della vita. Lo stesso spazio oscuro in cui pescano i poeti per portare alla luce ciò che l’essere umano ignora o si ostina a voler ignorare.

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La creatività di Jacek Yerka realizza una ottima sintesi della cultura Novecentesca fatta di contrasto insanabile tra materialismo e trascendenza, tra mondo delle cose e mondo della fantasia.

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Notevole e a volte evidente l’ influenza dalla pittura fiamminga (Hieronymus Bosch, Pieter Bruegel, Jan van Eyck e Hugo van der Goes).

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Nato da una coppia di artisti (i genitori erano entrambi diplomati della scuola delle Belle Arti) ha goduto sin dall’infanzia di familiarità con la pittura.

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Ha studiato all’università Niccolò Copernico di Toruń e si è laureato con una specializzazione in tecniche di stampa.

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Inizia la carriera nel 1980, trovando rapido consenso, con relative commissioni da parte delle gallerie d’arte di Varsavia.
Sei sono i soggetti fondamentali del suo lavoro artistico: gli ibridi tra rettili, insetti e macchine; gli ibridi tra animali e oggetti; i paesaggi naturali, rappresentati in modo da sembrare del tutto inventati; l’ossessionante presenza di orologi; e le architetture fantastiche fantasmagoriche. L’immaginazione lo porta a costruire il repertorio figurativo spaziando tra istanze palesemente letterarie, la fantascienza in primo luogo, creano spazi virtuali che popola di creature immaginarie e ricordi dell’infanzia, producendo stupore e contemplazione.

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Sebbene legate alle esperienze e agli scenari della vecchia Polonia, i risultati che ottiene, impregnato com’è di cultura fantascientifica (letteratura cosmopolita per eccellenza anche quando legata agli ambienti locali), sono tali che permettono a chiunque di riconoscersi. Ogni luogo rappresentato è il luogo di tutti; lo sono i boschi, i paesini, le vecchie cucine, gli interni ed esterni scrostati e disadorni, ma che sembrano nascondere in sé un qualcosa di segreto: l’impalpabile materia della favola e del sogno. L’impalpabile materia che costituisce il linguaggio universale con il quale finiscono per intendersi tutti gli uomini.

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Come artista Yerka si caratterizza inoltre per la cura estrema con cui progetta e realizza le sue opere. Prima di approdare alla luce esse attraversano un lungo e attento processo creativo. I disegni preparativi sono numerosi (ne verrà presentato anche qualche esempio). Inizia a costruire i quadri abbozzandoli per mezzo di disegni a matita morbida, passa quindi ai pastelli a cera e infine al quadro vero e proprio, che realizza utilizzando la tecnica della pittura acrilica su tela. Spesso nel passato ha finito le sue opere mediante tecnica serigrafica. Attualmente mediante tecnica giclée (neologismo con il quale si descrive il processo di stampa, su carta o tela, di opere d’arte digitali usando una stampante altamente professionale a getto d’inchiostro).

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Sue opere sono state esposte in Polonia, Germania, Monaco, Francia e Stati Uniti e, naturalmente, in alcuni musei polacchi.
Con l’editore Morpheus di Beverly Hills nel 1994 ha pubblicato due libri (The fantastic art of Jacek Yerka e Mind fields: the art of Jacek Yerka, the fiction of Harlan Ellison (per chi lo ignorasse Harlan Ellison è un noto scrittore di fantascienza statunitense che ha scritto alcuni racconti brevi – sembra siano 30 – ispirandosi alle illustrazioni di Jacek Yerka; il libro è stato ristampato nel 2006).

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Nel 1995 ha vinto il Premio World Fantasy come migliore artista.[4]

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Di lui è stato detto:
Quando pensiamo al Surrealismo la mente si proietta subito agli illusori mondi di Dalì, agli enigmatici uomini col cappello a bombetta di Magritte, ai colorati e fantasiosi giochi di forme di Mirò. Il Surrealismo è un mondo immaginario e assurdo, intrinseco di un innato fascino che lo rende pienamente meritevole di essere considerato uno dei periodi più intricanti della storia dell’arte. È un movimento forte e ancora vivo, che tutt’ora continua ad ispirare nuovi artisti nel panorama contemporaneo. Jacek Yerka è uno di questi, un pittore dalla stravagante mente surrealista e dalla precisa mano fiamminga.

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… nel 1990 Yerka collabora con il produttore hollywoodiano Renée Daalder nella creazione di ambientazioni e soggetti per il film fantascientifico “Strawberry”. Nel 1995 riceve il World Fantasy Award come migliore artista, e nel 2008 viene premiato con un’onorificenza da parte di Toruń, città natale di Jacek Yerka.

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Le sue opere allargano la visione del mondo con rappresentazioni comunicative e fantasiose, con mostre che guidano in una realtà parallela dove ci si può avventurare come una novella Alice nel personale Paese delle Meraviglie. Non a caso quest’artista nel 1995 è stato insignito del prestigioso World Fantasy Award come miglior artista.

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Per l’anteprima di questa galleria vedi:

http://danielebarbieri.wordpress.com/2014/08/27/yacek-yerka-artista-sintesi-del-novecento-anteprima/

Redazione
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