Il “masaniellismo”: come per troppi italioti «la storia si ripete»

di Giorgio Chelidonio

Fra Giambattista Vico – «la storia è un corso e ricorso, si ripete…» [LINK 1] – e Konrad Lorenz preferisco quest’ultimo che nella sua ultima opera [LINK 2] sintetizzò come non fosse la “Storia” a ripetersi bensì i “difetti” dell’animo umano a riproporsi, in epoche e situazioni apparentemente diverse.
Qualche giorno fa, ascoltando la rassegna stampa («Prima pagina» su Radio RAI 3) ho captato la frase «
Salvini è stato accolto a Napoli come un eroe».
Sperando di aver frainteso il commentatore di turno (mi pare fosse un giornalista del quotidiano «Libero) mi è però venuta in mente una frase ascoltata tanti anni fa in una splendida canzone della Nuova Compagnia di Canto Popolare [LINK 3]: «
A lu tiempo de li ‘ntrallazze Masaniello è bestùto da pazzo». Ne ho ritrovato il testo – lungo, complesso e con traduzione relativa [LINK 4] – dove mi ha colpito un’altra strofa: «A lu tiempo d’a disperazione Masaniello se veste ‘a lione».
Probabilmente l’originale è una composizione popolare risalente ai primi decenni del XVIII secolo, cioè quando la figura storica di Tommaso Aniello [LINK 5] si era ormai già trasfigurata in leggenda: i fatti che lo riguardano si svolsero entro la prima metà del XVII secolo.
In tempi più recenti “masaniello” è persino diventato sinonimo di “agitatore sociale” [LINK 6] concetto che, personalmente, preferisco definire come “arruffapopoli”.
Che gli italioti siano specializzati in smemoratezza non è certo nuovo, ma “on line” si trova un video [LINK 7] in cui il suddetto “eroe” cioè Salvini canta in coro (a una festa leghista, a Pontida, nel 2009) un indecente razzismo anti-meridionalista: «
senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani».
Ho intitolato questa mia breve riflessione “masaniellismo”, un neologismo che non ho coniato io ma che anzi affiora da anni nei commenti registrati in rete [LINK 8]: ad esempio, lo si ritrova sintetizzato in affermazioni come questa (datata
25/12/2009 !): «in questo clima, disgregato e anomico …sta crescendo una nuova generazione di Masaniello, cioè di aspiranti ribellisti, demagoghi e capi-popolo pronti a tutto pur di conquistare consensi e spazi di comando».
Mi pare dunque evidente che il succitato nuovo “eroe delle piazze”, napoletane e non, non sia l’unico a travestirsi da “masaniello”[LINK9 ]: antropologicamente parlando, un “Homo arrangiantropus” [LINK 10] continua ad incarnarsi nei “c’è e ci fa” di turno, promuovendoli ahinoi a responsabilità politiche nazionali e, potenzialmente, persino internazionali. Ma in quelle europee, i “neo.masanielli” nostrani si sono finora distinti solo per assenteismo.
Del resto, la parabola-tipo, cioè quella del Masaniello seicentesco, era già chiara nella storia originale: «L’ultimo giorno del suo regno…. Masaniello affacciandosi alla
finestra di casa sua, pronunciò uno dei suoi ultimi discorsi. “Popolo mio….”, così iniziava sempre, “ti ricordi, popolo mio, come eri ridotto…”. Descriverà tutti i vantaggi ottenuti con il suo governo. I privilegi, le gabelle tolte. Ma sa benissimo che presto verrà ucciso, ed è proprio questo il rimprovero. Vigilare sulle libertà ottenute. In questo discorso si vede un Masaniello ridotto pelle ed ossa, gli occhi spiritati. Qualcosa è cambiato nel suo fisico, qualcosa di grave. E questo qualcosa riprenderà possesso della sua coscienza e lo porterà a concludere il discorso in maniera farneticante, compie gesti insulsi, si denuda, tanto che il popolo venuto ad ascoltarlo, lo fischierà e lo deriderà»..
La Storia italiana è piena di “proclami al balcone”, magari oggi in versione tweet: ancora una volta rischia di ripetersi nel populismo, non in quello degli arruffapopoli ma in quello delle masse individualiste che innalzano ed esaltano con la stessa convinta faciloneria con cui rovesciano e dimenticano.
Come esemplificava Giorgio Gaber in «I gag.man» [LINK 11]: «sarebbe ripetere un vecchio sketch di un comico, di tanti anni fa sì, un caposcuola. Era un comico piccolo che portava sempre la corona sì, buffo proprio, e che dopo anni di giochi, di trovate, di gag disse: “Ne abbiamo provate tante, proviamo anche questa». Il piccoletto è passato alla Storia come “re sciaboletta” [LINK 12]: pare che così abbia commentato dando l’incarico di governo a Benito Mussolini.

LINKS

  1. https://www.aforismario.net/2017/02/frasi-la-storia-si-ripete.html
  2. https://www.ibs.it/declino-dell-uomo-libro-konrad-lorenz/e/9788804302865?gclid=Cj0KCQjw0dHdBRDEARIsAHjZYYCaXeOFRCAOelY1WoLcgdclzBSckw4vLQnxKAjUAuFpFBjJ64mLTTUaAlyREALw_wcB > “Il declino dell’uomo”, 1985, Mondadori.
  3. https://www.youtube.com/watch?v=0r2ycUr8El8 > “’O cunto ‘e Masaniello” + https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=4695&lang=it
  4. https://pulcinella291.forumfree.it/?t=68874725
  5. http://www.treccani.it/enciclopedia/masaniello/ + https://it.wikipedia.org/wiki/Masaniello (scheda molto più dettagliata)
  6. http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/M/masaniello.aspx?query=masaniello
  7. https://www.youtube.com/watch?v=e2wdCs2BOdo
  8. http://m.dagospia.com/saviano-demolisce-de-magistris-masaniellismo-piu-straccione-di-quello-di-lauro-e-bassolino-50226
  9. https://www.quotidiano.net/economia/di-maio-balcone-1.4210940
  10. ho inutilmente cercato “in rete” tracce di questo neologismo socio-paletnologico: ne ho pescate solo 2 e sono entrambe mie personali (https://www.verona-in.it/2015/11/28/resistenza-partecipazione-ricostruzione/ + http://www.labottegadelbarbieri.org/telmo-piovani-ora-e-tempo-di-mettere-mano-al-tempo/ )
  11. http://www.giorgiogaber.it/discografia-album/i-gag-men-testo; dall’album “Anche per oggi non si vola”
  12. news/ildubbio/2017/12/19/bentornato-sciaboletta-regno-sullitalia-sbruffona-opportunista/

PER L’IMMAGINE: http://ilnapoletano.org/2018/03/salvini-e-il-bluff-di-di-maio/ “neo-masanielli a Teano”

IN BOTTEGA vedi anche Scor-data: 7 luglio 1647

 

Giorgio Chelidonio

Un commento

  • bello questo articolo. Il trmine Riace nella mail mi aveva tratto in inganno . Avevo pensato che
    im saniellismo fosse riferito a Mimmo Lucano (di cui , almeno io, non so più nulla).
    Il paragone con Salvini calza fino a un certo punto. Forse la colpa è dei tempi diversi.
    Salvini non si spende fisicamnte per il popolo. Lancia insolenze ormai per vezzo contro
    l’Europa, i migranti, gli zingari ben sapendo che dalla sua ha quella gran parte della popolazione
    nell’insieme benestante, che non vuol essere turbata da presenze indesiderate…
    Antonia Sani

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