Loiano/amianto: se 27 anni…

vi sembran pochi

di Vito Totire

Il cemento-amianto di Loiano è ancora da bonificare…

Nocivo tergiversare: il Comune non è in grado di gestire autonomamente il problema, occorre incaricare un commissario ad acta per la bonifica!

Non abbiamo mai ritenuto accettabile un comportamento di delega alle istituzioni ma qui la realtà sta superando la fantasia dei cittadini più pessimisti: pare incredibile ma il cemento-amianto della ex-piscina di Loiano non è ancora bonificato a 27 anni dalla legge 257/1992.

La vicenda è lunga e penosa. Il sito merita una bonifica da tempo immemorabile ma il Comune e la Ausl temporeggiano. A un certo punto – dietro nostra sollecitazione del 27 giugno 2018 (abbiamo, per così dire, “festeggiato” il primo compleanno) – la Ausl il 9 settembre 2018 indica a necessità di bonificare entro 90 giorni. Poteva farlo prima ma per ora sorvoliamo.

Dal 9 settembre 90 giorni significherebbe 9 dicembre. Il Comune però aspetta il 15 dicembre 2018 per fare l’ordinanza che viene notificata il 22 gennaio 2019 (l’uso di piccioni viaggiatori avrebbe garantito maggiore celerità).

Andiamo al 22 aprile: bonifica zero. Qualcuno aveva bofonchiato in giro: “occorre aspettare 90 giorni prima dell’intervento pubblico”. In verità tutti sapevano che i 90 giorni sarebbero trascorsi inutilmente. Ma se dopo la verifica dell’ovvio scatta l’obbligo di bonifica in carico al Comune … semplicemente passiamo dal 22 aprile al 22 luglio… O INVECE IL COMUNE (CHE HA CONCESSO INUTILMENTE 90 GIORNI A UN PRIVATO CHE NON AVREBBE OTTEMPERATO) PER SE’ DI GIORNI SE NE RISERVA PIU’ DI 90 ?

I rischi per l’ambiente e per l’intero pianeta terra sono incommensurabilmente più grandi di quello che qui stiamo descrivendo ma nel suo “piccolo” (si fa per dire) la vicenda di Loiano dimostra che le istituzioni sono per l’ennesima volta un peso per la società.

Addirittura risulta che il Comune, dopo l’assurda ordinanza non ottemperata, abbia chiesto alla Ausl di poter fare non una bonifica integrale ma un trattamento (provvisorio?) con collanti.

Il Comune non ha le risorse economiche sufficienti? Gli amministratori ci facciano sapere. Vogliono aprire una sottoscrizione popolare? Dicano qualcosa!

La bonifica era e rimane assolutamente urgente e deve essere conclusa non oltre il 22 luglio 2019; un piano di lavoro/bonifica deve però essere presentato almeno 30 giorni prima dell’intervento il che significa che i tempi sono giù scaduti.

PER QUESTI MOTIVI REITERIAMO ALLA PREFETTURA – LA QUALE FINORA SI E’ DEFILATA DALLA VICENDA _ CHE IL COMUNE DI LOIANO VENGA ESAUTORATO E VENGA IMMEDIATAMENTE NOMINATO UN COMMISSARIO “AD ACTA” PER LA BONIFICA.

(*) Vito Totire è presidente AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute

Redazione
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Un commento

  • La grandine sul cemento-amianto: rischio rimosso…
    Le Ausl dei siti colpiti da grandine e nubifragi in tutta Italia devono fare subito le necessarie verifiche !
    Da Pescara ad Arezzo a Loiano (Bologna) chicchi di grandine con diametri fino a 5 cm.; ulteriori divagazioni: grandi come uova, arance,palle da golf…quasi ovunque parabrezza, vetri e tetti danneggiati…
    nessuna osservazione però sui danni al cemento-amianto…
    Campa cavallo che la fibra cresce…
    Ma il “problema” è noto da tempo; una rivista accademica italiana di agricoltura degli anni trenta (quasi un secolo fa) avvertiva gi agricoltori, con una foto: un tetto in cemento-amianto di un capannone agricolo spappolato da una grandinata…
    In Italia però ancora oggi si sorvola, come a Genova, dove è stata usata persino la dinamite per demolire manufatti che contengono amianto con la ipotesi propagandistica di intrappolare l’inquinamento con l’acqua …
    Intendiamoci, senza l’acqua sarebbe stato molto peggio; per altri versi le precipitazioni dopo le grandinate hanno disperso al suolo e nei rivoli di pioggia le fibre del cemento-amianto danneggiato dalla grandine;
    ma se la persona morta d’infarto fa notizia (e vi dispiace molto per lui) è perché “fa notizia” il “morto subito”, per quello che si disperde nell’ambiente…campa cavallo…si vedrà tra trent’anni se succede qualcosa;
    in verità la grandine evidenzia anche un problema rimosso: il pressappochismo e l’attendismo delle politiche di monitoraggio del rischio amianto nel territorio e delle disastrose “linee-guida” regionali ; quanti siti danneggiati e quindi fonte di dispersione di fibre fino al giorno prima della grandinata sono stati giudicati, per opportunismo o incompetenza, in condizioni “discrete” ?
    Il che è come dire, aspettiamo pure,
    sperando che non grandini…per non parlare delle scosse sismiche…

    Vito Totire, AEA-associazione esposti amianto e rischi per la salute Via Polese 30 40122-Bologna

    Bologna, 11.7.219

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