500 temporali su Julia

Julia Lira, 7 anni, regina del samba. Scelta sciagurata, sensual-pedofila, ironica o che? Ma mentre per Rio si aggira una Madonna (Ciccone) e casca qualche Hilton (non un hotel ma Paris che pure è parente), Julina piange. Julia va via.

Mi spiace per le sue lacrime ma spero si confondano con la pioggia, con «un temporale  che lavi tutto, le favelas, le prigioni, pieno di vento che spazzi via i cartoni dove dormono i bimbi negli angoli delle strade di Rio, che faccia volare per aria le strade con palazzi, piazze, ospedali, un temporale che copra d’acqua il presente e il passato, che allaghi l’intero Brasile». E ancora: «per inondare il cuore del Gigante addormentato e annegare tutte le bugie», che porti via le favole. Che salvi Julia. Che vada a riprendere qualche Euridice per ridarla al suo Orfeo brasiliano. Che ridia a tutti i Carnevali – in Brasile e ovunque – quella pazzia di mettere il mondo sottosopra almeno per un giorno. «Se viviamo è per rovesciare i re» diceva un esperto di Carnevali, tal William Shakespeare.

Forse  ce ne vogliono centinaia di piogge così e infatti «500 temporali» si intitola il bel romanzo che Christiana De Caldas Brito ha pubblicato quattro anni fa da un piccolo editore che ha il poetico nome di Cosmo Iannone. A proposito questa Christiana non è una giovane e tremenda meteo-terrorista che scatena nubifragi ma una minuta signora che vive a Roma dove ha scritto il primo romanzo brasiliano in lingua italiana.

questo mio pezzullo è oggi su alcune testate del gruppo Epolis

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