Furundulla 104 -Se la patria chiama… …

…lasciatela chiamare [1]

di Benigno Moi

Assodato che le vignette non vanno spiegate… ma sono un sasso buttato come spunto di riflessione, per ogni vignetta almeno un link (forse)

Obiezione di coscienza alla guerra

Apro con un disegno non mio ma classico logo delle campagne per l’obiezione alla guerra e alle spese militari, con l’appello per la Campagna Obiezione di coscienza alla guerra.
coordinata dal Movimento Nonviolento. Campagna

In Ucraina, in Russia, in Europa, in Italia, chi rifiuta le armi parla un’unica lingua, quella della pace.

Clicca qui per la pagina dedicata. Scarica qui il testo della Dichiarazione di Obiezione

Malaita!

* “malaita”, maledetta in sardo

E’ la stampa…bruttezza

 

Dove, dove andate?/E perché le vostre spade

sono state sguainate/se nel fodero eran già riposte?
Voi le avevate soltanto nascoste.*

* Nel 1970 Giorgio Gaber incise Sexus e politica, album in cui Virgilio Savona musicava versi di antichi poeti latini, fra cui questi bellissimi di Quinto Orazio Flacco, “Dove andatehttps://www.youtube.com/watch?v=YLs2chAATGw

NOTE

[1] “E se Berlino chiama

ditele che s’impicchi:

crepare per i ricchi

no! Non ci garba più.

E se la Nato chiama

ditele che ripassi:

lo sanno pure i sassi:

non ci si crede più.

Se la ragazza chiama

non fatela aspettare:

servizio militare

solo con lei farò.

E se la patria chiama

lasciatela chiamare:

oltre le Alpi e il mare

un’altra patria c’è.

E se la patria chiede

di offrire la tua vita

rispondi che la vita

per ora serve a te.”

Canzone improvvisata da Fausto Amodei e Franco Fortini il 24 settembre 1961 durante la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi.   Nel 1964 la canzone fu incisa da Maria Monti nell’EP intitolato Le canzoni del no. Il 4 febbraio 1965 il senatore dell’MSI – il partito neofascista – Ezio Maria Grey presentò un’interrogazione, all’allora ministro della Difesa Giulio Andreotti, citando alcuni versi del brano, denunciando che”era ancora in libera vendita un microsolco di cinico atteggiamento a disprezzare in pace e in guerra il dovere militare”. Così il 29 dicembre 1965 il sostituto procuratore della repubblica Carcasio ordinò il sequestro del disco in tutto il territorio nazionale.

https://www.ildeposito.org/canti/canzone-della-marcia-della-pace

https://transform-italia.it/elogio-della-diserzione/

Sempre di Amodei, la Biblioteca Gramsciana onlus e il Fondo Giaccone ripropongono “Perchè una guerra“, lucidissima e sempre attuale, purtroppo (dall’Album “Se non li conoscete” del 1972).

https://www.youtube.com/watch?v=Bb-yqAHafrg

 

L’origine del nome dato alla rubrica Furundulla si può invece scoprire qui: hastagasa

 

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Benigno Moi

3 commenti

  • Antonello Pabis

    Benigno Moi ti amo. E tu, Daniele Barbieri, sei testimone!
    NO ALLA GUERRA, disubbidiamo, disertiamo, disarmiamo, boicottiamo!

  • Torna la campagna di Emergency “Uno straccio di pace” https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/FMfcgzGmvfTtzrgJvgnDWNvQPWmxwKsx

  • Disertate ragazzi. Due poesie di Bifo https://comune-info.net/disertate-ragazzi/
    Disertate ragazzi
    Disertate ragazzi
    se siete ancora in tempo
    silenziosamente disertate.
    se siete in grado di farlo.
    Non ascoltate le voci
    che vi chiamano a combattere per la libertà.
    La libertà di cui parlano non esiste
    è un gioco di parole privo di senso logico.
    In nome della libertà ci hanno chiamato a uccidere
    già molte volte.
    In nome della libertà ci sfruttano
    nell’immenso campo di lavoro precario.
    che è la vita del nostro tempo senza tempo.
    Gli esagitati al soldo di Repubblica
    la libertà ve la stanno rivendendo per l’ennesima volta..
    È merce avariata. Marcia.
    È libertà di farsi sfruttare e di sfruttare,
    libertà di avere un’arma con pallottole.
    Disertate ragazzi nascondetevi
    in una casa amica oltre la frontiera.
    Scappate con la ragazza che avete conosciuto
    nella sala d’attesa del dentista
    fate l’amore con lei senza scambiarvi
    alcuna promessa.
    Prendetevi quel poco di piacere
    che vi sarà concesso nelle ristrettezze.
    Disertate tutto: la famiglia, il lavoro
    e le urne dove elegge il nulla.
    Non partecipate allo sforzo comune
    della difesa della patria.
    Non partecipate allo sforzo comune
    della ricostruzione. Non voltatevi
    quando vi chiameranno per nome.
    Svoltate l’angolo,
    allontanatevi in fretta.
    Prima o poi forse vi acciufferanno,
    e credo che ci beccheranno tutti,
    ma intanto avremo strappato qualche minuto di esistenza in più.
    Dice che la nuova legge
    prevede la pena di morte per i disertori,
    ma poco importa: la pena di morte c’è per tutti.
    Non voltatevi a salutare
    gli amici che restano.
    Nessuno sorride tra quelli che ancora sono vivi,
    sorridono soltanto quelli che sono morti,
    nella posa composta
    con le gote di colore viola come il ghiaccio.
    Andate senza salutare nessuno
    perché anche il fratello
    col quale giocavate da bambini
    nello scarso cortile di ottobre
    potrebbe denunciarvi alla patria.
    Vagheremo senza una meta e qualche volta ci incontreremo
    ci guarderemo con lo sguardo triste
    e ancora per l’ennesima volta
    ci chiederemo perché.
    21 marzo 2022
    ________________________________________

    Io non posso
    Come posso disertare io
    che odio questa merda
    che chiamano nazione che chiamano popolo
    che chiamano democrazia
    ma non posso abbandonare questa casa
    dove demente e presto agonizzante
    dorme mia madre
    che potrebbe svegliarsi prima di sera
    e guardarsi intorno
    e cercarmi, e chiedermi
    di portarle per favore un bicchier d’acqua?
    Lei è completamente sorda
    e non sente neppure
    il boato sinistro delle esplosioni
    che giungono dai quartieri settentrionali
    di questa città disperata.
    Lei non sente e sorride demente
    quando con mano tremante
    le porgo il bicchiere e mi chiede notizie
    di suo fratello che è morto
    cinquantotto anni fa
    in una guerra precedente.
    Ma di questo lei non sa niente
    non capirà cosa sia successo
    quando i mezzi corazzati giungeranno qui sotto.
    A lei nulla importa della nazione
    del popolo della libertà.
    Solo vorrebbe notizie di suo fratello
    morto cinquantotto anni fa.
    Per questo io che odio
    la patria i nazionalisti e le bandiere
    stringo tra le mie dita
    questa macchina di morte
    che chiamano mitragliatrice
    e attendo che arrivino dalla strada là dietro
    e mi preparo ad ammazzarne quanti più posso ammazzarne
    prima che finalmente
    la facciano finita
    con questo orrore interminabile
    che è stato la mia vita.
    23 marzo 2022

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