Scor-data: 5 febbraio 1967

Grazie a Violeta che ci ha dato tanto

di d. b. (*)

«Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato il riso
e mi ha dato il pianto,
così distinguo
gioia e dolore
i due materiali
che formano il mio canto
e il canto degli altri
che è lo stesso canto
e il canto di tutti
che è il mio proprio canto».

Violeta Parra, nata in Cile ma cittadina del mondo, ci ha regalato poesie, quadri ma soprattutto tante stupende canzoni come «Gracias a la vida».

La conosciate o no qui potete ascoltarla o ri-ascoltarla.

 

VIOLETA PARRAGracias a la vida ( Thanks to life) ORIGINAL

 

Ogni tanto il “collegamento” sonoro non è possibile. Se accadesse, potete su Youtube ascoltarne altre belle versioni: quella di Mercedes Sosa o di Ginevra Di Marco a esempio.

 

Violeta, che così aveva cantato la vita, il 5 febbraio 1967 si uccide. Eduardo Galeano (in «I figli dei giorni») titola il suo ricordo «A due voci» e scrive:

«Erano cresciute insieme, la chitarra e Violeta Parra.

Quando una chiamava, l’altra arrivava.

Lei e la chitarra ridevano, piangevano, si domandavano, credevano.

La chitarra aveva un foro nel petto.

Anche lei.

Nel giorno d’oggi del 1967 la chitarra chiamò e Violeta non arrivò.

Non arrivò mai più.»

 

Cantava Violeta – e ancora canta – per noi:

«Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato la marcia
dei miei piedi stanchi,
con loro andai
per città e pozzanghere,
spiagge e deserti,
montagne e piani
e a casa tua,
la tua strada, il cortile».

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – a volte due – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende ricostruire la storia di una persona o si un evento che per qualche ragione la gente “per bene” ignora, preferisce dimenticare o rammenta “a rovescio”.

Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 5 febbraio avevo ipotizzato: 1733: schiavismo danese «in nome di Dio»; 1783: terremoto Messina; 1799: Napoleone in Egitto; 1885: nasce il Congo di Leopoldo; 1916: nasce il Dada; 1917: feroce legge Usa anti-immigrati; 1924: nasce Matrosov; 1949: a questa data termina «Canto general» di Neruda; 1960: rissa a Milano per il film «La dolce vita» e lo stesso giorno Burghiba beve, in pieno ramadan, un bicchiere d’acqua in pubblico; 1965: scandalo banane per Tabucchi; 1983: grande manifestazione a Roma contro la violenza sessuale; 1983: arrestato Klaus Barbie; 1987: Donat Cattin dice che l’Aids lo prende solo «chi lo cerca»; 1992: convenzione Strasburgo per voto a migranti residenti; 1994: strage a Sarajevo; 1997: massacro a Gulja (Cina). E chissà, a cercare un poco, quante altre «scor-date» salterebbero fuori su ogni giorno.

Molte firme e assai diversi stili e scelte; a volte troverete post brevissimi, magari solo una citazione, un disegno o una foto. Se l’idea vi piace, fate circolare le “scor-date” o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo che sta nascendo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Chissà cosa facevo il 5 febbraio del 1967 (anzi credo di ricordarlo: stavo iniziando da pochi giorni il mio calvario bancario, conclusosi 37 anni dopo eppure sano di mente e culturalmente). Neppure sapevo che fosse esistita una tal Violeta Parra: ero troppo preso dal primo Bob Dylan e il fatto che pochi mesi prima avessi avuto l’ardire di suonare (con la mia band di allora) “Masters of war” nel circolo ufficiali della base NATO di Verona (e per di più il 4 luglio, l’indipendence day USA) potrebbe forse attenuare questa grave ignoranza.
    Ho dovuto attendere il sanguinoso colpo di stato cileno del 1973 per poter conoscere (nel 1974) gli Intillimani e innamorarmi di “Exiliada del sur” (http://www.lyricsmania.com/la_exiliada_del_sur_lyrics_inti-illimani.html) e scoprire così la ormai mitica figura di Violeta:

    Desembarcando en Riñihue
    se vio a la Violeta Parra,
    sin cuerdas en la guitarra,
    sin hojas en el colihue;
    una banda de chirigües….

    …che nella mia memoria si fonde con quella di Victor Jara.
    Con l’occasione mi prenoto per il 16 settembre
    Nel frattempo la canzone degli Intillimani si può ascoltare su :
    http://www.youtube.com/watch?v=ovy3m37aBMY

  • Che donna meravigliosa , capace di affrontare il sogno e cavalcarlo.
    Suoni , profumi e umori di gente che ha vissuto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *