Ai fra scienza e fantascienza: Cina e Occidente

di Marco Alberto Donadoni (*)

I complottisti credono sempre alla malafede, io personalmente credo (e ne ho avuto molte prove nel campo della creatività ludica) alla buonafede: c’è una persistenza delle idee nell’aere e nelle situazioni stimolanti. I due libri che vado a considerare sembrano uno la copia dell’altro, mentre son sicuro che sono solo il frutto di un’inevitabile evoluzione temporale letteraria che sta nel tempo e nelle cose.

Nell’aria c’è la AI, un prodotto che da Jules Verne in poi è corteggiato da tutti gli scrittori di SF ma oggi si presenta vera e propria nella nostra realtà concettuale e lavorativa. Così in edicola compaiono nel 2023 «AI 2041» edito da Luiss e adesso «Tecnologie del futuro», da Mondadori-Urania (*). Entrambi strutturati sulla stessa falsariga: un tecnico-scienziato-esperto di AI reale che spiega e parla di un aspetto della sua entità, connesso – per ciascun tema – a uno scrittore di fantascienza, che vi si ispira o se ne è ispirato perfino in anticipo.

Nel primo titolo parliamo di ambito cinese e lo scienziato è KAI-FU LEE, trent’anni all’avanguardia nella ricerca e nel business sino-americano relativi all’intelligenza artificiale (roba da essere presidente di Google China e Microsoft, co-presidente del Consiglio per l’Intelligenza Artificiale del Workd Economic Forum). Lo scrittore di fantascienza è CHEN QUIFAN, più volte vincitore di prestigiosi premi dedicato alla scrittura tipo il Galaxy Awards for Chinese Science Fiction.

Il caso italico invece si sviluppa su più racconti costituiti da coppie di attori, i primi altrettanto credibili tipo – per un episodio – DANIELE PUCCI, responsabile dell’unità di ricerca Artificial Mechanical Intelligence dell’Istituto italiano di Tecnologia. Ed è connesso con MARCO PASSARELLO, laureato in ingegneria aeronautica al Politecnico, giornalista, scrittore, traduttore e curatore editoriale.

Due prodotti editoriali dunque quasi identici nella struttura concettuale, ma entrambi e per certi aspetti indissolubilmente interessanti: sia perché non capita spesso di avere punti di vista originari dall’estremo oriente mesi a confronto con quelli occidentali, sia perché permettono di osservare quanti aspetti, facce, lati, prospettive e ipotesi possono nascere da uno stesso argomento… E quanto l’AI possa influire in aspetti contemporaneamente positivi, negativi, dubitativi e inquietanti sulla nostra vita attualmente futura. A partire da roba vera, concreta, che si sviluppa sotto i nostri occhi (o meglio spesso all’oscuro dai nostri occhi).

Poprio per questa varietà e molteplicità questi due titoli hanno senso insieme nelle nostre librerie, perché danno vita a un caleidoscopio di proiezioni davvero utile per chi abbia voglia di approfondire questo argomento.

Punto di vista assolutamente personale: la prospettiva cinese mi è parsa in diversi passaggi un tantino più ottimistica di quella italo-occidentale.

(*) in “bottega” cfr «Tecnologie del futuro»: vivamente consigliato

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