Grazie Renzi!

di Francesco Masala (*)

perché ci fai rimpiangere il divo Giulio Andreotti;

perché viva i giovani, a 33 uno ha capacità ed esperienza per guidare un ministero, anche per Berlusconi la gioventù è un valore;

perché il ministro più vecchio ha meno di 63, quella sarà l’età pensionabile, bel segnale;

perché la coerenza è un valore: “Non voglio andare al governo senza passare dal voto popolare. Sono tantissimi i nostri che dicono: ma perché dobbiamo andare? Ma chi ce lo fa fare?”;e “Creiamo un hashtag ‘enricostaisereno’, nessuno ti vuole prendere il posto, vai avanti, fai quel che devi fare, fallo.” e “Enrico non si fida di me, ma sbaglia: io sono leale.”;

perché bisogna scegliere da che parte stare:” Io sto dalla parte di Marchionne”;

perché è ora di finirla col razzismo, per il quale una bella ragazza che va alle feste del presidente del consiglio e diventa parlamentare o consigliere regionale viene vista con sospetto razzistico, e adesso tu nomini ministro la fidanzata del figlio del presidente della repubblica, sei bravo e coraggioso, viva la meritocrazia;

perché non hai nominato ministro della giustizia un magistrato, gente prevenuta, magistrati anti qualcosa (mafia, camorra, e ndrangheta, per esempio), inadatti a essere ministro della giustizia, che non può essere anti qualcosa a prescindere, ora è il tempo delle riforme (vedi qui).

(*) «Nella prefazione a “Le folgori d’agosto” (edizione Vallecchi 1973) alla domanda sul perché scrive Jorge Ibargüengoitia ha confessato che scrive un libro ogni qual volta desidera leggere un libro di Ibargüengoitia, che è il suo scrittore preferito. Quella lettura fu una folgorazione, da allora ogni volta che voglio leggere qualcosa di veramente bello e interessante che non riesco a leggere da nessuna parte, me la scrivo da me, anche perché non è mica facile per gli scrittori sapere quello che voglio leggere io».Francesco Masala si presenta così. Aggiungo solo che una delle sue frasi preferite è «La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta» di Theodor W. Adorno. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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