CUSTODIA
(Roba del Pabuda…)
da una vita
in custodia cautelare
di me stesso:
per prudenza, per sicurezza
per dubbio, per indizio
di qualche brutto vizio
per un diffuso interrogativo
per un vago sospetto
di colpevolezza
per un cosiddetto
“non si sa mai”.
però, c’è di buono,
che mi detengo, mi controllo,
mi cautelo, m’imprigiono,
mi riduco in catene,
mi custodisco in proprio:
da me, da solo.
.-.
(nell’immagine: Lazar Khidekel, Composizione suprematista con quadrato blu, 1921)