«Al di là del muro: la Stasi e il terrorismo»

Gianluca Cicinelli sul libro di Gianluca Falanga (con il link alla presentazione)

Nel grande gioco delle spie scaturito dalla divisione del mondo in due blocchi, la Stasi – il servizio segreto della Germania est – non si limita a compiere il suo destino di avamposto d’intelligence socialista più avanzato in Europa ma vuole indebolire e destabilizzare l’intera Germania occidentale finanziando il terrorismo internazionale negli anni settanta e ottanta. Un rapporto complesso, un traffico che coinvolge il terrorismo internazionale palestinese con grande flusso di armi non soltanto verso la Raf ma a varie sigle. Un gioco del terrore che finirà per per condizionare le stesse organizzazioni in lotta per il controllo dell’Olp.

Lo storico italiano Gianluca Falanga vive da diverso tempo a Berlino dove è ricercatore e consulente alla formazione politica presso diverse istituzioni museali della capitale tedesca. Nei suoi libri si è occupato della politica estera di Mussolini nel Reich di Hitler fra il ’33 e il ’45, ma è alla Stasi che ha dedicato le ricerche più recenti. Dopo aver pubblicato «Il Ministero della Paranoia. Storia della Stasi» e «Spie dall’est. L’Italia nelle carte segrete della Stasi», entrambi per Carocci, ha proseguito il percorso di ricostruzione documentale della centralità politica della lotta d’intelligence nell’Europa della guerra fredda con il suo ultimo lavoro «Al di là del Muro. La Stasi e il terrorismo» per Nuova Argos. Un saggio lucido e documentato su una questione mai del tutto affrontata nella ricostruzione della destabilizzazione in Occidente.

E’ un testo che farà discutere molto. A sinistra soprattutto. Perchè smonta, documenti alla mano, l’immagine romanzata della Stasi come pilastro avanzato dell’anticapitalismo per restituircela come satellite guidato da Mosca, che eseguiva precise istruzioni rivolte ai diversi servizi orientali diversificati in ruoli precisi però mai autonomi. In questa chiave l’assistenza benevola ai terroristi della Raf, il finanziamento disinvolto a gruppi di estrema destra, il traffico d’armi e le complicità con l’ala estrema del terrorismo palestinese rappresentato da Wadir Haddad, capo del braccio militare del Fplp, riportano sotto l’analisi e il giudizio della storia la questione dell’euro-terrorismo negli anni ’70 e ’80 con il peso schiaccianti delle morti provocate.

All’interno del viaggio cominciato con i livetalk sul caso Moro (https://www.youtube.com/channel/UC3mEcAq3PBCYBegCVXVStsg) – in cui ho tentato di ricollocare gli avvenimenti degli anni 70 al di fuori dello schema tranquillizzante complotto/conflitto, restituendo i fatti e la dimensione storico politica a un periodo di grande sommovimento sociale in cui la lotta armata ha spazzato via dalla scena politica, con un’azione a tenaglia rafforzata dalla violenza delle istituzioni, movimenti e cittadini impegnati nel ridisegnare le politiche sociali in Italia e in europa – l’incontro in streaming del 10 luglio con la presentazione del libro di Falanga chiude questo primo ciclo.

L’esperimento ha incontrato molto interesse, che include la diffidenza di chi resta legato alla “purezza” rivoluzionaria e lo stupore di chi aveva visto ridotto a “guerra di spie” il racconto degli anni 70 e ha scoperto che sulla scena c’erano milioni di persone a lottare per un mondo migliore. Lo riprenderemo in autunno. Per il momento chi volesse seguire la presentazione di “Al di là del Muro. La Stasi e il terrorismo“, può farlo collegandosi venerdì 10 luglio alle ore 18,30, oppure in seguito vedendo la registrazione, al link https://www.youtube.com/watch?v=c2qkEgmDaCU

 

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