Antonio Fantini, ucciso dal lavoro

di Davide Fabbri

ADDIO ANTONIO, UOMO GENEROSO 

Un caro amico ieri è morto. Una grande perdita per me. Una morte terribile: Antonio Fantini è stato schiacciato a morte da pesanti tubi di acciaio utilizzati per la costruzione di serre agricole per coltivare ortaggi. 

Antonio è stato per me una persona estremamente generosa, colta e ironica, entusiasta per l’amore nella coltivazione della terra. 

Antonio è stato uno stimato imprenditore agricolo, un professionista brillante e instancabile, che se credeva in un progetto dava tutto se stesso con grande energia.

Ci eravamo conosciuti nel 2008 in Consiglio comunale a Cesena. Lui seduto dalla parte del pubblico, io seduto sullo scranno di consigliere comunale ecologista, tutto intento quel giorno a salvaguardare le splendide e rigogliose alberature esistenti davanti a casa di Antonio in via Redichiaro; il progetto iniziale di bretella stradale aveva previsto demenzialmente l’intero abbattimento di quelle alberature sane. Antonio rimase sorpreso positivamente dalla mia appassionata presa di posizione a favore della tutela degli alberi. In seguito a quella battaglia ecologista vinta, diventammo amici. Antonio capì il senso profondo del fare iniziative a favore del bene collettivo. Ricordo perfettamente i tanti inviti a casa di Antonio, grazie anche alla gentilezza della moglie Loredana Pondi.

Antonio e Loredana sono sempre stati presenti e si rendevano completamente partecipi a tutte le mie serate di raccolta fondi per le ingenti spese legali al servizio della mia difesa nei processi intentati dai potenti contro le mie inchieste di blogger indipendente. Antonio è sempre stato pronto a dare una mano concreta. La sua autentica solidarietà rimarrà indelebile nella mia memoria. Antonio poi entrò nel direttivo del nostro Comitato Difesa Risparmiatori della Cassa di Risparmio di Cesena. Antonio infatti era uno dei tanti imprenditori vessati dal crollo del valore delle azioni della banca. Mi cedette gratuitamente una parte del suo pacchetto di azioni per consentire al sottoscritto di partecipare come azionista a tutte le assemblee sociali della banca.

Antonio è stato un agricoltore serio, appassionato del proprio lavoro. Non si è fatto abbindolare da possibili appetiti speculativi offerti da imprenditori spregiudicati che gli avevano proposto di acquistare tutti i terreni agricoli da lui coltivati per poi trasformarli in area residenziale per la costruzione di villette. Rimarranno per sempre nella mia memoria i doni gustosi della sua terra: ortaggi di tutti i tipi, soprattutto insalate, radicchi e rape squisite. E soprattutto le ciliegie. Antonio adorava curare il ciliegio, una pianta maestosa, splendida in ogni stagione: mi fece notare la bellezza del ciliegio in primavera, quando diventa una nuvola bianca di fiori; e poi mi fece osservare con attenzione alle soglie dell’estate lo splendore della pianta quando rosseggiano le squisite ciliegie. 

Caro Antonio, voglio ricordarti proprio così, con questa tua poetica illuminante per l’amore nella bellezza della vita. 

 

 

Redazione
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