Intellettuale ad Auschwitz. Appunti su un libro da rileggere e per uno da scrivere

di Daniele Orlandi Anche quest’anno, in occasione della giornata della memoria, l’industria dell’Olocausto – secondo la definizione di Norman Finkelstein, vale a dire lo sfruttamento commerciale della tragedia ebraica – proporrà i suoi modelli avveniristici con l’aiuto di registi e sceneggiatori, romanzieri e “annafrankisti” dell’ultim’ora, a uso e consumo di morbosi, fornendo nuove sponde ai revisionisti vecchi e nuovi. Primo

Continua a leggere

L’anima e il muro

di Alexik “Se vi dovesse succedere di finire in carcere, guardate cosa c’è nelle celle. Sappiate che per ogni cosa che vedete, il fornelletto, il libro, la penna … è stato pagato un prezzo”. Nel prezzo, le vite di Gerhard Coser, Marcello Mereu, Enrico Delli Carri, bruciati vivi a vent’anni in una cella, durante una protesta del luglio 1970 a

Continua a leggere

I pesi e le misure (parte seconda)

di Alexik  (la prima parte è stata pubblicata qui). Nei processi per disastri ambientali o stragi di fabbrica le dirigenze e le proprietà dell’industria italiana sfoggiano avvocati di grido, costosi “principi del foro” pagati coi denari risparmiati sulle misure di sicurezza. Sicuramente da questo punto di vista non bada a spese il conte Marzotto, attualmente imputato per le morti operaie

Continua a leggere

Scor-data: 10 luglio 1976

Una nube tossica si sprigiona dall’ Icmesa di Seveso. di Daniele Biacchessi  (tratto da:  La fabbrica dei profumi  Baldini Castoldi Dalai, 1995), con nota finale di Alexik. Sabato 10 luglio 1976. Sono le 12,37. Una nube preme forte verso l’alto, accompagnata da un sibilo violento che rompe quel silenzio d’estate. Proviene dall’Icmesa, una fabbrica chimica posta tra la ferrovia del

Continua a leggere
1 84 85 86 87 88