Birdman – Alejandro González Iñárritu

di Ismaele (*),

film osannato e pronto all’Oscar, difficile trovare qualcuno che ne parla meno che bene.
e però.
grande musica, grande fotografia, attori non male, Michael Keaton senza rivali, Edward Norton anche fastidioso per quanto interpreti Edward Norton, e quando è apparsa Emma Stone mi è sembrata presa di peso da uno dei quadri di “Big eyes”, l’ultimo film di Tim Burton.
Iñárritu è un virtuoso della macchina da presa e il fatto di girare il film come se fosse un unico piano sequenza lo conferma.
la storia ha quel lieto fine che non dispiace agli Oscar.
e però.
leggo di paragoni improponibili, come quello con “Sinecdoche, New York” (nel film di Kaufman si respirava molta meno finzione che qui), o con “Venere in pelliccia”, di Polanski (dove la con-fusione fra vita e teatro è su un altro e diverso livello).
e la storia delle visualizzazioni del video su youtube mi sembrata un po’ così, e quella del critico prevenuto, Tabitha, per mostrare la bravura di Michael Keaton.
tuttavia, dopo queste piccole insoddisfazioni, alla fine mi è rimasta l’impressione di un grande film, più tecnica che cuore, magari, e però occhi e orecchie godranno nella visione del film.

http://markx7.blogspot.it/2015/02/film-osannato-e-pronto-alloscar.html

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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