Eutanasia: dopo lo scippo del referendum

con gli articoli di Paolo Flores D’Arcais, Cinzia Sciuto e un’intervista di Daniele Nalbone a Beppino Englaro (ripresi da micromega.net). A seguire “Mosconi” di Stefano Disegni.

La Corte costituzionale ha sottratto ai cittadini il referendum sull’eutanasia –

Paolo Flores d’Arcais 

La Corte costituzionale ha deciso di sottrarre ai cittadini il referendum sull’eutanasia. Ha trovato il pelo nell’uovo, per dirla con il suo presidente, Giuliano Amato.
Ha vinto il potere clericale, che alle urne avrebbe subito una sconfitta ciclopica, molto oltre quelle storiche su divorzio e aborto, a definitiva conferma che la società italiana è ormai secolarizzata, anche se (quasi) tutti i gangli del potere sono ancora in mano a cattolici.

Ha vinto il potere partitocratico, che in (quasi) tutte le sue componenti aborriva l’idea di una consultazione popolare che avrebbe costretto a pronunciarsi, dunque a scontrarsi (compresa ciascuna al proprio interno), tra il diritto del cittadino sulla propria vita o la sottomissione ai voleri delle Eminenze di Santa Romana Chiesa, o a dichiararsi smaccatamente per Ponzio Pilato…

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Referendum eutanasia: la decisione della Corte non sia una scusa – Cinzia Sciuto 

Diciamocelo chiaramente: anche se il quesito referendario fosse stato ammesso e avessero vinto i sì, non avremmo comunque avuto in Italia una legge sul fine vita degna di un Paese civile. Sarebbe stata una pezza, necessaria ma sempre una pezza, su un vuoto legislativo ormai intollerabile. Il nostro ordinamento, si sa, non prevede referendum propositivi ma solo abrogativi, il che costringe a complicate acrobazie giuridiche chi voglia introdurre in esso dei cambiamenti significativi. L’iniziativa dei Radicali, sostenuta da una valanga di firme raccolte in pochissimo tempo, era una evidente risposta all’inerzia di un parlamento che non riesce a legiferare su un tema su cui, peraltro, godrebbe del larghissimo sostegno della popolazione.

Si spera che adesso (speranza che già alcune prime reazioni sul fronte cattolico lasciano intravedere come vana) non si strumentalizzi questa decisione della Corte per mettere la parola fine a un dibattito pubblico che ahimè non è mai neanche iniziato. La Corte, infatti, non ha affatto bocciato l’eutanasia, ha solo dichiarato inammissibile un quesito referendario che interveniva non già su una legge sull’eutanasia (che appunto in Italia non c’è) quanto su un articolo del Codice penale relativo all’omicidio del consenziente. Quell’articolo in base al quale oggi, in assenza appunto di una legge sul fine vita e l’eutanasia, il medico che decida di aiutare un malato a porre fine alla sua vita può essere perseguibile penalmente…

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Eutanasia, Beppino Englaro dopo la bocciatura del referendum: “La nostra lotta continua” (intervista di Daniele Nalbone)

La delusione, dopo la bocciatura del referendum sull’eutanasia, è un sentimento che non gli appartiene. Beppino Englaro, dopo la decisione della Corte costituzionale, non si ferma neanche per un minuto sul merito della decisione. “Il vero problema è culturale”. E chiama in causa direttamente la politica. “Questa ennesima non decisione di un organo dello Stato dimostra la crisi in cui versa l’Italia. Sono tutti cauti, timorosi di affrontare un simile tema, nessuno ha il coraggio di dare una risposta necessaria. Qui parliamo di libertà e diritti fondamentali costituzionali, ma siamo in un deserto”.

“La cosa che mi dispiace è l’ennesimo colpo che chi sta portando avanti una battaglia così importante ha dovuto subire”. Al tempo stesso, però, è sicuro di una cosa: “Nessuno arretrerà di un centimetro. La mole di firme raccolte dimostra che la società vuole sentirsi finalmente libera”. Ed è proprio la società a strappargli più di un sorriso: “Quando abbiamo iniziato la nostra battaglia per Eluana eravamo soli. Soli a rivendicare un diritto sacrosanto che mia figlia voleva esercitare, non noi genitori. Lei non aveva voce e quella voce gliel’abbiamo prestata. Oggi non è più così. La società civile ha preso in carico il tema, si è espressa in tutte le sedi possibili, con ogni tipo di manifestazione possibile. A non essere cresciuta, maturata, a essere rimasta ferma è solo la politica”…

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L’articolo più vero (e dunque straziante) sull’eutanasia parla di dolore e libertà attraverso muri e mosconi.

Lo trovate qui sotto: lo ha scritto – con 25 vignette (3 sono interamente nere eppure “chiarissime”) – Stefano Disegni il 20 febbraio nella sua rubrica settimanale «I disegni di Disegni» su «Il fatto quotidiano».

Alla fine, dopo l’ultima vignetta nera Disegni, indica il camminoo con 10 parole “vecchie” ma sempre più necessarie: «No alla barbarie. Liberi di scegliere. Sostieni l’associazione Luca Coscioni». Questo piccolo blog le fa sue.

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