Bologna: il filo spinato alla Rems resisterà…

alla visita del Tribunale di sorveglianza?

di Vito Totire (*)

Ci risulta che ieri c’è stata una “visita” ispettiva alla Rems di Bologna. Non ci risulta che la Ausl abbia mai incluso la Rems – ovvero Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza fra le strutture carcerarie da visitare ai sensi dell’articolo 11 della legge 354 del 1975.

Allora a chiunque abbia effettuato la visita ci chiediamo: sopravviverà il filo spinato?

E’ una questione su cui abbiamo chiesto ad alcune istituzioni di pronunciarsi, senza ottenere isposta. Certamente un filo spinato evoca scenari ed epoche che nulla hanno a che fare con un progetto di tipo sanitario e terapeutico nel cui alveo la REMS deve essere collocata per costituire una vera alternativa al vecchio e disumano OPG (l’ ospedale psichiatrico giudiziario). Il filo spinato oltre a rispondere a una gestione manicomialista e custodialistica – di una pena che non è riabilitazione né terapia – risponde a una prassi di sfida e di escalation nociva e controproducente. Pochi mesi fa infatti una persona ha tentato la fuga, riuscendoci ma è fuggita sanguinante per essere ricatturata entro breve tempo (la scia di sangue ha facilitato la ricattura?). E’ evidente che la pulsione alla fuga di un singolo deve essere affrontata diversamente che con la strategia “filo spinato per tutti” fermo restando che non vogliamo riservare il filo spinato a nessuno.

Auspichiamo che gli organi di sorveglianza si confrontino con tutte le realtà sociali extracarcerarie e accettino di mettere in discussione pratiche custodialistiche e costrittive che comportino gravi conseguenze ed effetti in termini di deprivazioni socio-sensoriali con ripercussioni finali sulla fase del reinserimento. Salvo non si ritengano legittimi livelli di costrittività superiori persino a quelli carcerari e a quelli previsti dalle leggi per le persone nel corso di Tso (i trattamenti sanitari obbligatori) in particolare nel campo delle possibilità di comunicazione con l’esterno e degli stessi medici di fiducia.

(*) Vito Totire è portavoce della “Rete europea per l’ecologia sociale”

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *