Calabuch – Luis García Berlanga

(visto da Francesco Masala) – un film spagnolo, un ricordo di Ennio Morricone e un appuntamento con il Premio Zavattini

ha vinto un premio al Festival di Venezia nel 1956, alla sceneggiatura ha lavorato Ennio Flaiano, il protagonista è una specie di Majorana, che si rifugia in un pueblo spagnolo, sul mare, e diventa amico di tutti.
ecco, questo è un film sull’amicizia, credo sarebbe piaciuto a Don Quijote e a san Francesco, a me di sicuro.
buona visione.

https://markx7.blogspot.com/2020/03/calabuch-luis-garcia-berlanga.html

 

il film completo in italiano:

https://www.youtube.com/watch?v=e6GypockgaM

 

 

“LA VITA PER LEI” DI HEVI DILARA 

Mercoledì 8 luglio – Ore 18:00

 

LO SGUARDO PARTECIPATO:

PRESENTAZIONE DELL’ARCHIVIO DELLE MEMORIE MIGRANTI E DEL CORTO

“LA VITA PER LEI” DI HEVI DILARA   

 

Intervengono:

Alessandro Triulzi, presidente dell’AMM

Hevi Dilara, regista dell’opera

Antonio Medici, direttore del Premio Zavattini

 

Diretta streaming sulla pagina ufficiale FB del Premio:

https://www.facebook.com/PremioZavattini/

 

Mercoledì 8 luglio, alle ore 18:00, è previsto il terzo appuntamento on line degli incontri organizzati dal Premio Zavattini sulla sua pagina FB: sarà presentato l’Archivio delle Memorie Migranti (AMM) e trasmessa una sua produzione, il cortometraggio La vita per lei di Hevi Dilara, tra gli episodi del film Benvenuti in Italia. Interverranno Alessandro Triulzi, presidente dell’AMM, Hevi Dilara, regista dell’opera e Antonio Medici, direttore del Premio.

 

L’Archivio delle memorie migranti accoglie racconti, autonarrazioni e dialoghi tra chi ha vissuto l’esperienza della migrazione e vuole condividerla e chi è interessato a conoscerne il vissuto e le riflessioni. E’ una “comunità di pratica”, fatta di persone che perseguono obiettivi comuni da punti di vista diversi e molteplici: dalla raccolta di testimonianze alla produzione di racconti di sé, dalla realizzazione di produzioni audiovisive partecipate alla elaborazione di materiali didattici per far rivivere l’esperienza della migrazione nelle scuole.

 

La vita per lei, che sarà introdotto dalla stessa regista (rifugiata politica, musicista e poetessa curda), racconta la storia di una famiglia curda che ha subito violenze, anni di carcerazione e dure condanne. Approdata in Italia, la coppia trascorre circa un anno e mezzo nel Centro di Accoglienza di Ercolano, dividendo gli spazi angusti di una stanza spoglia, senza riuscire ad avere un punto di riferimento, vedendo trasformare in un’altra prigione il proprio sogno di libertà. Il film è uno dei cinque cortometraggi di Benvenuti in Italia, scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati e rifugiati politici nel nostro paese. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. Uno sguardo attento e allo stesso tempo lieve sull’Italia che cambia.

L’appuntamento on line su vuole essere l’occasione di far conoscere, non solo a chi è interessato a partecipare al Premio Zavattini, un’importante realtà di studio e narrazione delle migrazioni in Italia e nel mondo.

PREMIO ZAVATTINI

Sito ufficiale: http://premiozavattini.it
Pagina FB: https://www.facebook.com/PremioZavattini 

Il Premio Zavattini è promosso e organizzato dalla Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con il sostegno del MIBACT, della Regione Lazio, dell’Istituto Luce Cinecittà, con la collaborazione di Cineteca SardaArchivio Cinema del Reale OfficinaVisioniDeriva FilmArci UccaFiccBookciak, Azione!. Media partner: Radio Radicale e Diari di cineclub.

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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