Cesena: Davide contro Goliax

Un tentativo di intimidazione del gigante Ottimax al quale il “piccolo” Davide risponde tranquillo «ci vediamo in tribunale»

di Davide Fabbri   

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Nell’immagine l’articolo apparso oggi sul «Corriere di Romagna» a firma Gian Paolo Castagnoli. Il potente amministratore unico della Ottimax, Massimo Pulcinelli ha dato mandato a uno studio di avvocati per avviare un’azione legale contro di me.

E’ il solito e banale tentativo di intimidazione tramite lo strumento della querela temeraria. In seguito ad un mio esposto di verifica regolarità del nuovo centro commerciale al sindaco Lucchi di oltre 50 giorni fa  [cfr qui: Cesena: Carisp, Ottimax e controlli pochini] non ho ancora ricevuto risposta dalle istituzioni. E il sindaco non mi vuole rispondere, alla faccia del principio ostentato e non praticato della completa trasparenza amministrativa. Lascia al segretario generale del Comune Manuela Mei il compito di rispondere burocraticamente alla mia richiesta di accesso agli atti. Risposta negativa da notaio.

Eccola qui sotto.

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Questa è la news. Il sindaco di Cesena non ha il coraggio di rispondere politicamente alle mie legittime richieste legate alla trasparenza amministrativa di un Comune.

Prima, quando ero consigliere comunale portatore ex lege di un interesse pubblico, non c’erano problemi ad avere tutti gli atti in possesso del Comune, ma ora l’interesse diretto richiesto dalla “lett. b comma 1 dell’art. 22 L. 241/90” costituisce un ostacolo oggettivo. A meno che non mi affianchi un soggetto titolare di interessi diffusi riconosciuto e cioè un’associazione o un comitato la cui attività sul territorio sia ben nota. Tutto sta ovviamente alla sensibilità di un’amministrazione, ma gli uffici pubblici dotati di sensibilità istituzionale sono come il Dodo: animale simbolo delle specie estinte. Pertanto ho deciso di scavalcare questo plateale muro di gomma, chiedendo ad amici consiglieri comunali – che ringrazio pubblicamente – di accedere agli atti interni al Comune. A loro non può essere negata l’informazione.

A seguito del mio esposto del 5 aprile scorso, il Comune ha disposto accertamenti fin dal 9 aprile. L’Ispettorato del lavoro e i Carabinieri, intervenuti in Elios-Ottimax il 16 febbraio scorso su volontà di diversi lavoratori, hanno compiuto un imponente controllo a seguito del quale è stato aperto un corposo fascicolo.

Personalmente sono stato querelato parecchie volte – ho perso il conto, non ricordo quante, forse sette – per l’ipotetico reato di diffamazione a mezzo stampa: alla fine sempre assolto o prosciolto prima del processo, poiché ho raccontato la realtà dei fatti, scomoda ma di verità si trattava.

L’ultima vicenda riguarda il grande centro commerciale Elios-Ottimax a Pievesestina di Cesena e rientra all’interno di queste mie narrazioni e inchieste scomode. La iniziativa di chi mi querela, come ha annunciato Ottimax, è riconducibile in larga misura ad azioni strumentali che compromettono la serenità di un cittadino come il sottoscritto, blogger indipendente, con grave incidenza sul diritto di libera espressione del pensiero, essenziale in un regime democratico. Il clima di intimidazione che si vuole determinare costituisce un fattore che reputo molto grave. Il motivo di questa annunciata querela va sicuramente ricercato nella mia rigorosa e scomoda attività di informazione e controinformazione che, con tono critico ma senza ricorrere a offese o diffamazioni di alcun tipo, smascherano situazioni critiche. Questo mio lavoro d’inchiesta giornalistica indipendente dà troppo fastidio; pertanto gli avversari di turno ricorrono a intimidazioni nei confronti di opinioni motivate di critica sociale e politica. Gli amministratori di Elios-Ottimax dovrebbero chiarire pubblicamente quali sarebbero le mie affermazioni ritenute false e diffamatorie.

Una cosa comunque è certa: le intimidazioni non avranno il risultato di zittire una voce libera e indipendente. Al contrario, verrà rafforzata l’azione informativa, con maggiore determinazione e rigore, continuando le battaglie per la legalità e la giustizia, per il riconoscimento totale dei diritti dei lavoratori. Concludo questa mia nota con una certezza: non sono solo in questa battaglia, ho la vicinanza e la solidarietà di tanti cittadini e lavoratori.

 

Davide Fabbri

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