Clima pre-elettorale (di Pabuda)
vedo tre robusti ragazzi tricolori:
intendo tre operai:
uno del lontano Bangladesh,
un argentino colla faccia
italiana
e un altro proveniente
dall’eroico Ghana.
fa un freddo dell’ostia
ma mi fermo a chiacchierare
un po’
in una pausa del loro lavoro:
montano malconci
tabelloni elettorali
inquadrati in un telaio
di rugginosi tubi Innocenti.
quei tabelloni li avente presenti?
son quegli equi spazi elettorali
forniti dai Magazzini Comunali
per appiccicare
un po’ di propaganda
tutta storta…
se non li avete presenti
non importa.
a me importa di più
la conversazione
col trittico operaio:
della competizione
elettorale incombente
sanno più di qualcosa,
come me
s’orientano e discriminano
tra quei faccioni da niente.
eppure non potranno
dire la loro.
chiacchierando di tutto,
con loro
io non mi sento
del tutto innocente
e ‘sto fottuto freddo
mi s’appiccica
addosso.
Fsbi (fonti solitamente ben informate) mi assicurano che Pabuda scrive ben più di una neuro-poesia a settimana.
E allora mi chiedo (oh sìììì, mi chiedo) perchè qui in blog ce n’è una sola?
Apro una petizione – e già vedo 84, 85, 86 firme – perchè Pabuda la domenica si allarghi, dilaghi, esageri.
GRAZIE
(le firme sono già diventate 104; capperi, la telepatia è in forte aumento)