Credo nel vivere: morta in esilio all’Avana Assata Shakur

Una delle figure di spicco dei movimenti di liberazione dei neri nordamericani degli anni 60/70 del Novecento, è morta il 25 settembre scorso, ancora nella lista delle persone più ricercate degli USA

da Shobha.it

Credo nel vivere

Credo nello spettro

Di giorni Beta e persone Gamma

Credo nel sole

Nei mulini a vento e nelle cascate

Nei tricicli e nelle sedie a dondolo”1

Sono i primi versi di Affermazione (Affirmation), una poesia di Assata Shakur, la militante dei movimenti rivoluzionari afroamericani degli anni Settanta del Novecento, morta in esilio a Cuba il 25 settembre scorso. Militante di spicco del Black Liberation Army e, ancora prima, del Black Panther Party for Self-Defense2.  Arresta nel 1973 e condannata all’ergastolo per l’omicidio di un poliziotto (oltre ad altre condanne “minori”).

Nel 1979 un gruppo vicino al Black Liberation Army, Coalizione 19 maggio, fra i quali viene indicata anche la militante italiana Silvia Baraldini, riesce a farla evadere. Dopo alcuni anni di latitanza, nel 1984, Assata chiede ed ottiene asilo politico a Cuba, dove ha vissuto sino alla morte.

Assata, il cui nome all’anagrafe (da schiava, come affermava lei) era JoAnne Deborah Byron, è stata per decenni, durante la detenzione, i processi, e l’esilio, una delle figure di riferimento dei movimenti di liberazione dei neri negli Stati Uniti. Scrittrice, poeta saggista, non ha mai smesso di portare avanti le battaglie per il riscatto e la liberazione degli afroamericani; di denunciare la manipolazione delle prove a carico nei suoi processi, il maltrattamento della polizia durante l’arresto e le indagini e, in seguito, in carcere.

Assata è stata una delle militanti nere che, come Angela Davis ed altre sue compagne, hanno creduto e affermato la necessità di portare avanti battaglie intersezionali, che tenessero assieme le discriminazioni di genere, di classe, di “razza”. Oltre che la condizione dei detenuti neri, razzializzati anche e sopratutto nella repressione, nelle metodologie usate durante gli arresti e nella detenzione.3

Per generazioni di antirazzisti, e non solo negli Stai Uniti, Assata ha mantenuto stima e carisma sino alla fine, ispirando canzoni4, sopratutto nella cultura hip hop (uno dei maggiori esponenti della musica rap, Tupac Shakur, morto giovanissimo, ammazzato a colpi di pistola nel 1996, era suo figlioccio e figlio di un’altra rilevante figura del BLA, Afeni Shaku), libri e persino (in Italia) palestre popolari cui è stato dato il suo nome5.

A mantenerne vivo nome e storia ha contribuito sicuramente anche l’ossessione del governo americano nei suoi confronti, tanto che nel 2005 viene inserita, unica donna fino ad allora, nella lista delle 10 persone latitanti più “pericolose”6, classificata terrorista interna, in quella deriva securitaria che ha portato agli USA parafascisti di oggi.

Fratelli neri, sorelle nere

da Le Monde

Fratelli Neri, sorelle Nere, voglio che sappiate che vi amo e spero che in qualche parte del vostro cuore abbiate dell’amore per me. Il mio nome è Assata Shakur (nome da schiava Joanne Chesimard), e sono una rivoluzionaria. Una rivoluzionaria Nera. Questo significa che ho dichiarato guerra a tutte le forze che hanno violentato le nostre donne, castrato i nostri uomini e tenuto i nostri figli a stomaco vuoto. Ho dichiarato guerra ai ricchi che prosperano sulla nostra povertà, ai politici che ci mentono con il sorriso sulle labbra e a tutti i robot senza mente e senza cuore che proteggono loro e le loro proprietà. Sono una rivoluzionaria Nera e, in quanto tale, sono una vittima di tutta la rabbia, l’odio e l’infamia di cui è capace l’America. Come con tutti gli altri rivoluzionari Neri, l’America sta tentando di linciarmi.

Parte iniziale del discorso “Alla mia gente”, registrato da Assata dopo il suo arresto e trasmesso da varie radio nel luglio del 1973. Potete vederlo per intero qui: infoaut.org-Assata Shakur

Una ricostruzione con molti particolari dell’episodio dell’arresto di Assata, si trova anche nella scheda Wikipedia di Sundiata Acoli, uno dei due suoi compagni con lei al momento dell’arresto e della sparatoria, in cui rimasero uccisi il poliziotto Werner Foerster e Zayd Malik Shakur.

Assata ha raccontato in vari modi la sua versione della sua storia e della sua persona. Nel 1998, in occasione del viaggio a Cuba di Papa Wojtyla, e dopo che gli USA chiesero al Papa di sollecitare col Governo cubano la sua estradizione, Assata scrisse una lettera a Papa Giovanni Paolo II, da cui riportiamo alcuni stralci:

   H. Tubman, R. Parks,      A. Davis,A. Shakur

“Sono un’ex prigioniera politica, e vivo in esilio a Cuba dal 1984. Sono stata un’attivista politica per la maggior parte della mia vita, e anche se il governo degli Stati Uniti ha fatto di tutto per criminalizzarmi, non sono una criminale, né lo sono mai stata.” (…) “A questo punto, penso che sia importante chiarire una cosa. Ho sostenuto e sostengo ancora cambiamenti rivoluzionari nella struttura e nei principi che governano gli Stati Uniti. Sostengo la fine dello sfruttamento capitalista, l’abolizione delle politiche razziste, l’eradicazione del sessismo e l’eliminazione della repressione politica. Se questo è un crimine, allora sono totalmente colpevole.”  youtu.be  e  reddit-socialism

 

Bibliografia

Assata Shakur, Assata. Un’ autobiografia, Massari editore 1993

Nell’introduzione alla riedizione statunitense Zed Books di “An Autobiographydel 2014, Angela Davis scrive che Shakur è un essere umano compassionevole con un incrollabile

impegno per la giustizia“. “l’FBI sta semplicemente cercando di spaventare

le persone coinvolte nelle lotte di oggi“. In un’intervista televisiva rilasciata nel 2013 Angela Davis ha dichiarato che “Assata non è una minaccia. È innocente”, aggiungendo che il caso era emblematico della brutalità della polizia e del razzismo che lei e i suoi coetanei hanno subito. “Quaranta anni sembrano tanto tempo fa; tuttavia, all’inizio del XXI secolo, stiamo ancora affrontando gli stessi identici problemi: la violenza della polizia Assistenza sanitaria, istruzione, persone in carcere e così via. La gente non conosce davvero i dettagli e non è consapevole della portata in cui [Shakur] è stato preso di mira dall’FBI e dal programma COINTEL.”7


 

 

Per approfondire

Gianni Sartori, su il manifesto e altri siti: in memoria-di-assata-shakur

Un articolo di Benay Blend, su Palestine Chronicle, che esamina “come la tradizione radicale nera si interseca con la lotta palestinese”.  palestinechronicle.com assata-shakur-how-black-radical-tradition-intersects-with-palestinian-struggle/

Si può trovare la traduzuzione italiana sulla pagina FB La zona grigia https://www.facebook.com

https://it.wikipedia.org/wiki/Assata_Shakur

https://www.ilpost.it/2025/09/26/morta-assata-shakur/

swissinfo.ch per-prima-volta-una-donna-nella-top-ten-dei-most-wanted

scribd.com Assata-Shakur-Assata-Un-Autobiografia

www.vice perchè FBI ancora cerca la pantera nera assata shakur

Un video (in inglese) che riassume la vita di assata https://youtu.be/I7JU2Gwkb3E?si=M299FJyf1_q3UUL0

Immagini

Assata a Cuba con Aleida Guevara daShobha.it_

Le foto da Cuba sono di Shobha (Battaglia) e sono prese dal suo sito web: https://www.shobha.it/silvia_baraldini_assata_shakur_williams_kunsler

per le altre c’è il riferimento in didascalia e tante altre si trovano in rete

gettyimage assata-shakur

NOTE

La poesia è stata letta da vari attori in occasione della prima elezione di Donald Trump  youtube.com

Affermazione

Credo nel vivere

Credo nello spettro

Di giorni beta e persone Gamma

Credo nel sole

Nei mulini a vento e nelle cascate

Nei tricicli e nelle sedie a dondolo

Credo che i semi crescano in germogli

e i germogli crescano in alberi

Credo nella magia delle mani

e nella saggezza degli occhi

Credo nella pioggia e nelle lacrime

e nel sangue dell’Infinito.

Credo nella vita

e ho visto la parata della morte

marciare attraverso il torso della terra

scolpendo corpi di fango sul suo cammino

Ho visto la distruzione della luce del giorno

e vermi assetati di sangue a cui si pregava

e si salutava.

Ho visto i gentili diventare ciechi

e i ciechi diventare i vincoli

in una facile lezione

Ho camminato sul vetro tagliato

Ho mangiato corvo e pane di errore

e respirato il fetore dell’indifferenza.

Sono stato rinchiuso dai senza legge

Ammanettato dagli odiatori

e imbavagliato dagli avidi

e, se so qualcosa

è che un muro è solo un muro

e niente di più.

Può essere abbattuto.

Credo nel vivere

Credo nella nascita

Credo nel sudore dell’amore

e nel fuoco della verità

e, credo che una nave perduta,

guidata da marinai stanchi e malati di mare,

possa ancora essere guidata a casa

al porto.

Assata e Shobha

2 Il fatto che, nella narrazione mainstream, dal nome del Partito delle Pantere Nere sia scomparsa la seconda parte, che sottolineava le motivazioni per cui erano noti, come movimento organizzato di autodifesa dalle violenze della polizia e dei razzisti bianchi, è un’ulteriore prova della volontà di criminalizzare il partito già dalle sue origini

7 Sul Cointelpro di J. Eduard Hower https://it.wikipedia.org/wiki/COINTELPRO e, in fra le cose pubblicate in Bottega del Barbieri: Silvia Baraldini racconta la nascita delle Pantere Nere e La morte dell’attrice Jean Seberg

 

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