Critica alla produzione e all’uso di merci nocive

   Alcune proposte per i prossimi mesi: per esempio contro Philip Morris…

di Vito Totire

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Atteso e anche sollecitato, ecco una sorta di bilancio della ultima nostra sortita critica sul tema dei fuochi artificiali. (**)

Impatto apparentemente scarso ma è solo una impressione superficiale.

Se i media non hanno degnato di nota la nostra iniziativa essa ha comunque coagulato sensibilità e disponibilità a proseguire. La rete dei contatti è ancora numericamente esigua ma è qualitativamente, politicamente e umanamente molto significativa.

Se consideriamo il primo nucleo dei firmatari abbiamo riscontri da Pisa, Brindisi, Copparo, Mirandola, Imola, Forlì, Bologna… A monte di alcune adesioni, pur individuali, ci sono realtà associative.

Il problema è come continuare anche alla luce degli spunti che gli aderenti all’appello hanno dato.

Giuliana da Mirandola ha richiamato la nostra attenzione su alcune kermesses che si svolgono in valle padana; Daniele da Imola ha sottolineato la sintonia che c’è fra la nostra iniziativa e le critiche che Mercalli ha fatto alla esibizione/spreco dell’artista Christo (Mercalli poi non è stato l’unico critico come abbiamo visto nei giorni successivi).

E’ evidente che dobbiamo “allargare il giro” e non è detto che dobbiamo farlo in maniera monotematica, cioè sui fuochi artificiali. Anzi sarebbe sbagliato, in quanto l’idea di partenza non è una critica centrata solo sui fuochi ma una contestazione complessiva al tutto il sistema di produzione delle merci nocive che conosciamo: produzioni belliche, sigarette, fonti energetiche inquinanti, pesticidi cancerogeni. Per fare un esempio: la questione del glifosato è tutt’uno con quella dei fuochi, dal punto di vista degli obiettivi che ci proponiamo.

Tuttavia bisogna arrivare “il giorno prima” piuttosto che the day after, per usare una immagine storica del movimento antinucleare.

Qualche giorno fa quotidiani hanno pubblicato le conclusioni della commissione di indagine sulla guerra in Iraq. «Avevamo ragione noi» ma loro la guerra l’hanno fatta lo stesso.

Ho una serie di proposte.

Scavalcando l’estate e programmando per settembre a Bologna – con respiro nazionale e internazionale – vedo improcrastinabile una iniziativa contro Philip Morris. La città/provincia di Bologna è ipnotizzata (tranne “noi” che siamo evidentemente non responders) dalla multinazionale che assurge al ruolo di benefattrice della umanità e soprattutto di vaccino contro la disoccupazione… ma gli 8 milioni di morti previsti dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, per il 2050 sul pianeta a causa delle sigarette? Il vero contributo all’occupazione che dà Philips Morris è attraverso le pompe funebri.

Intanto per i fuochi artificiali propongo due questioni: l’allargamento della base critica (in primis con un contatto formale con il Centro nuovo modello di sviluppo di Vecchiano e con Legambiente) e l’avvio di una azione di pressione su tutti gli interlocutori possibili.

In giro si trovano annunci e locandine con pubblicità di feste del santo, sagre locali, feste di partito o di matrimonio con fuochi artificiali. Avviamo subito un contatto (io ho già scritto una missiva a un parroco dell’appennino col quesito: come spiega questo spreco/inquinamento?). E vediamo che succede.

(*) questo testo di Vito Totire è stato pubblicato su http://salutepubblica.net/la-rivista/251-vito-totire.html in una diversa versione perché era stato scritto in vista del primo anniversario della strage di Modugno e conteneva alcune proposte per non far cadere il silenzio su quei 10 morti e la logica di profitto che li ha provocati. Io lo riprendo in ritardo e dunque omettendo quei passaggi che sono stati superati dagli eventi successivi. (db)

(*) è qui: Notte Rosa e Floating Piers: la festa è obbligatoria…

 

LA VIGNETTA E’ – potevate dubitarne? – DI ALTAN.

Redazione
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