Dove regna il capitale

care e cari,

forse sapete cosa sono le Mag. Lìin quarta fila chi ha detto «che roba è?». Si informi perbacco, mica crederà di sapere qualcosa di utile leggendo «Repubblica» no?

Andiamo avanti.

Mag-6 di Reggio Emilia ha una rivista – «Pollicino gnus» – e, in base a una vecchia legge del pirla, per uscire occorre un direttore responsabile che sia giornalista professionista. Io lo sono (un professionista) pur se di solito ir-responsabile secondo i parametri vigenti. D’altronde una rivista che ha come logo un bimbo che piscia nell’elmetto di un soldato non è che avesse tante scelte come direttore (ir-)responsabile. Insomma io, come ho già scritto su codesto blog, sono il garante di «Pollicino» anche se non controllo un cecio e scrivo lì solo se proprio mi vogliono.

Pappardella finita.

Al dunque. Il nuovo «Pollicino Gnus» (191, datato febbraio) mi è parso assai bello, utile ecc e dunque vi incollo qui sotto l’indice e il pezzo di apertura. Ovviamente se volete saperne di più informatevi, abbonatevi ecc.

Lì in ottava fila, scusi ma le pare il momento di mettersi le dita nel naso, così in un pubblico blog? (db)

LAVORATORI A VOI DIRETTO E’ IL CANTO
Appunti su lavoro salariato e pensioni

Il Monografico
DOVE REGNA IL CAPITALE OGGI PIÙ SPIETATAMENTE.
DEL LAVORO DIPENDENTE
SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
L’INIZIO DEL DISASTRO
IL LIBRO BIANCO DI MARONI E LA LEGGE BIAGI
IL LIBRO BIANCO DI SACCONI
IL COLLEGATO LAVORO
CONCLUDENDO
PENSIONE. OH CARA!
UN PO’ DI STORIA
ENTRANDO NEL MERITO.
IL CANTIERE PREVIDENZA
ALCUNE NOTE FINALI
L’UNIVERSITÀ DELLA CRISI

inoltre…
Saggested bucs – Luca Melegari
Solchi di storia – Romano Giuffrida
A sud – Maria Letizia Anastasio
Voci di corridoio – Donata Frigerio
Pane Quotidiano – Michele Fantini
Partigiani Urbani
Pollicino non va in guerra

Il monografico è stato curato dal Circolo “Alternativa Libertaria” di Reggio Emilia e dalla Fdca – Federazione dei Comunisti Anarchici di Reggio Emilia.
Per contatti: Alternativa Libertaria, c/o Casa cantoniera, Via Martiri della Bettola, Reggio Emilia
Fdca: fdca@fdca.it

DOVE REGNA IL CAPITALE OGGI PIÙ SPIETATAMENTE.*
«… intende operare per uscire dalla logica del profitto e dello sfruttamento propri dello sviluppo capitalistico, verso una visione dell’economia che tenda ad escludere rapporti di lavoro subalterno e a favorire invece i rapporti di solidarietà e di uguaglianza sociale in un quadro generale di obiezione al sistema vigente». **

Queste parole sono stampate nella mia mente e impresse nel mio cuore da oltre vent’anni.
È su queste parole che nel 1988 è nata Mag 6 ed è in questa direzione che, in compagnia di tante altre realtà, sta cercando di spostare il timone del mondo giorno dopo giorno fra mille ostacoli e difficoltà. Per qualcuno potrà sembrare comunismo, per altri, più semplicemente, la possibilità di autodeterminarsi la vita magari in compagnia di altri amici.
Nonostante la passione con cui viene portata avanti questa lotta, purtroppo, la rivoluzione non è ancora arrivata e il mondo continua a girare sfruttando il lavoro salariato.
Anzi, le conquiste che con sacrificio in passato ci hanno portato a vivere con maggiore dignità questo rapporto di sudditanza, vengono pian piano smontate come fossero costruzioni di un lego che si può demolire e ricostruire in un modo completamente diverso.
Questo è quello che appare leggendo le pagine di questo Pollicino. Un lento ma inesorabile passaggio da una visione del mondo del lavoro che metteva la persona al centro (visione maturata grazie alle lotte sindacali e alla crescita civile di una società figlia anche della resistenza antifascista), ad una “nuova e ottocentesca” visione dove al centro c’è invece l’impresa e chi da essa trae profitto.
Pollicino Gnus, figlio della cultura di Mag 6 e del mondo dell’economia autogestita e solidale, non ha praticamente mai trattato queste tematiche.
Il nostro sguardo è sempre stato più orientato verso altre battaglie civili: l’abolizione della guerra, la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, la solidarietà fra gli uomini e le donne, la costruzione di una società meticcia e multiculturale.
Obiettivi questi che non cessano sicuramente di essere per noi centrali. Oggi ci siamo però accorti che molti di noi sono inevitabilmente invischiati nel mondo del lavoro tradizionale, ovvero nel mondo del lavoro dove qualcuno decide e tanti eseguono. Quel mondo dove, appunto, la forbice di potere sia politico che economico fra i due soggetti si sta divaricando sempre di più e partendo dai più deboli, dai migranti, dai precari, dai giovani disoccupati, sta pian piano erodendo anche le false sicurezze di categorie più “garantite”.
Se poi proviamo a pensare che tutte queste pratiche di erosione dei diritti vengono date in pasto ad una società cannibale, quale è quella che stiamo vivendo in questi anni, è facile anche capire quanto sia difficile coltivare e veder crescere reazioni solidali e di umana giustizia.
Assistiamo infatti piuttosto ad una lotta tra poveri, nella quale il “capitale” di vecchia memoria sguazza e fa il pieno.
Qualche segno di speranza però si intravede.
Pensiamo al lavoro della Fiom o a manifestazioni come quelle del 14 dicembre scorso a Roma. Pensiamo a tutti quei contesti dove le lotte
si stanno contaminando attraverso aggregazioni insolite: studenti, ambientalisti e pacifisti, migranti, lavoratori, cittadini in difesa dei beni
comuni e via di questo passo. Il panorama all’orizzonte sembra plumbeo, ma un’aurora forse si intravede. Non abbiamo altra scelta: andiamogli incontro!

Renato Moschetti
Redazione di Pollicino Gnus

* Da “Don Chisciotte“, Francesco Guccini, 2000.
** Dall’articolo 3 dello Statuto della Cooperativa Mag 6 di Reggio Emilia, scritto nel 1988.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

  • Bene DB come sai io ero sono e resto Anarchista,non conoscevo MAG 6 ne pollicino,ora mando una mail e vedo come fare per averlo. Grazie Se hai migliori informazioni,tipo sito o feis buk o blog o indirizzo o telefono(visto che te sei il dir. resp…Marco il monello

  • …”l’abolizione della guerra, la difesa dell’ambiente e dei beni comuni, la solidarietà fra gli uomini e le donne, la costruzione di una società meticcia e multiculturale.”…

    Queste sono giuste e sacrosante battaglie, ma guerra, inquinamento e distruzione dell’ambiente, mancanza di solidarietà, razzismo sono tutti “strumenti” del capitale, non “obiettivi” del capitale. Quindi sono felicissimo dell’adozione di un’ottica complessiva di lotta che muova dai rapporti di produzione e di scambio e dall’economia, l’unica chiave per capire le trasformazioni in atto e per opporvisi. Un certo barbone chiamava questo criterio di analisi “materialismo storico”…

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