due capolavori cechi, per iniziare

di Ismaele (*)

la piccola Cecoslovacchia ci ha regalato tanti film bellissimi, e certi grandi capolavori unici come i due film presentati qui, non è facile trovarli, ma la fatica sarà compensata mille volte, promesso.

i film dell’Europa dell’Est, almeno prima della caduta del muro, non hanno avuto quasi mai diffusione, ed è stato un grande peccato, grazie alle potenzialità di internet ci si può redimere, almeno un po’.

Spalovac mrtvol (L’uomo che bruciava i cadaveri) – Juraj Herz

1 – il film è tratto da un romanzo di Ladislav Fuks, qui anche sceneggiatore (ha scritto un romanzo immenso, “Il Signor Theodor Mundstock”);

2 – il film è un capolavoro, la storia è di chi per successo, convenienza o
ideologia non guarda in faccia niente e nessuno, all’inizio il protagonista
è buono e gentile, non crederesti alla metamorfosi, prima, arriva fino agli atti più estremi, senza problemi di metabolizzazione, si passa dalla
commedia alla tragedia e all’horror, in una discesa verso l’abisso, il film
è del 1968, si poteva osare, i riferimenti politici sono forti, tecnicamente
il film ha molto dell’animazione, come le inquadrature, per esempio (Jan Svankmajer è amico e collaboratore del regista), la musica è angosciante, il film ha un tono kafkiano (come la scrittura di Fuks), alla fine stai male (ma anche prima) e dopo ti resta dentro.

imperdibile, lo si cerchi e lo si veda, poi mi direte.

http://markx7.blogspot.it/2012/09/the-cremator-juraj-herz.html

O slavnosti a hostech (La festa e gli invitati) – Jan Nemec

regista censurato per l’eternità, avevano deciso gli invasori di Praga del 1968.
in questo film, angosciante e pessimista, che ricorda Buñuel e il teatro dell’assurdo (e non solo) , sono concretissimi la descrizione dei meccanismi del potere e la passività del suddito e l’obbedienza al potere.
un film potentissimo, da non perdere.

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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