Ec-citazioni, qualche altra saggezza

Merini, Basaglia, Navajo, Saint-Exupéry, Birri e Galeano
L’altro giorno Vania («eh no, si chiama Vanja,

cerchiamo di essere precisi» mi rimbrotta Severo De Pignolis) scrive. Manda un link a belle immagini dei partigiani a Parma ma l’ornitorinco che è in me nella fretta legge solo le frasi sotto – la firma insomma – e scrive a Vania («Vanja») per chiedere se si possono mettere in blog. Quando la tipa con la quarta lettera che è una «j» capisce che nessuno di noi tre (io, Sdp e Horny To Rinko) si è accorto del video…. si è fatta così tante risate che, dopo 48 ore, i medici si preoccupano possa essere contagiosa.
Noi tre abbiamo deciso – io e Horny, con l’astensione di Severo – di mettere le ec-citazioni vaniesche (vanjesche) in blog.
Era un bel po’ che quella «categoria» (si chiama così, mica è colpa nostra) chiedeva rinforzi. Ecco qua.
«Chi regala le ore agli altri vive in eterno»: Alda Merini
«Da vicino nessuno è normale»: Franco Basaglia
«Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi»: da «Il piccolo principe».
«”Lei è all’orizzonte” dice Fernando Birri. “Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare”»: Eduardo Galeano
«Attento a come parli con le tue parole tu crei un mondo intorno a te»: Navajo
«Tanto fa l’uomo che sparisce»: Raymond Quenau.

Redazione
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