Eventi interculturali

di Mohamed Malih

Intercultura, integrazione, convivenza, immigrazione… sono lemmi che per lo più vivacchiano negli ambiti ristretti della saggistica specializzata. A volte può capitare d’incontrarli nei discorsi di qualche assessore benintenzionato o, un po’ più spesso, brandite come spauracchio acchiappavoti dai soliti politici furbacchioni ma con poche idee.
Per incontrarli fuori da questi recinti plumbei bisogna incappare in qualche “evento”. Si tratta di quegli appuntamenti culturali accomunati dal nobile intento di far conoscere agli italiani alcuni aspetti delle tante culture che ormai fanno parte integrante delle nostre città. Come i reading di autori stranieri (scrittori migranti), le partite di calcio, manifestazioni culinarie, canore ecc. In queste occasioni le parole di cui sopra si ossigenano e s’incarnano in persone che interagiscono e si raccontano.

Ecco alcuni eventi fra i più noti e longevi.

Ottobre Africano, ideato e portato avanti in quel di Parma da Cleophas Adrian Dioma.

Festival delle culture, con la direzione artistica di Tahar Lamri, che ogni anno riempie la città di Ravenna dei colori e dei suoni variegati delle etnie e nazionalità presenti in Italia.

Proprio in questi giorni si sta svolgendo il Festival del cinema Africano,giunto alla 22 edizione e coperto questo anno, come media partner, da Babel tv (canale televisivo – Sky 141 – dedicato esclusivamente al mondo degli immigrati).

Un evento ideato addirittura da una università è ilBarcamp intercultur@.
Altri eventi simili sono
Il gioco degli specchi (Trento) e Voci dal silenzio (Ferrara).

Sicuramente ne esisteranno degli altri ma questa nota non ha nessuna pretesa di esaustività. Né mi sembra il caso di elencare tutti i piccoli eventi che allietano le sagre di paese.

Mi preme piuttosto sottolineare come queste manifestazioni, con l’andar del tempo, vanno ritagliandosi un target specifico di aficionados, in aumento da un’edizione all’altra. Con tutti i vantaggi, anche in termini economici, che ciò comporta.

Sarebbe bene che i pianificatori delle iniziative culturali tenessero presente anche questo aspetto dell’intercultura. Ma è compito arduo far passare questi concetti a chi crede ancora che con la cultura non si mangia: vaglielo a spiegare che persino con l’intercultura si spilucca.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *