Fantascienza per immagini: l’occhio infinito – 40 —

Steampunk 2

Non so nulla dello Steampunk. Ho letto qualche buon romanzo, non sono comunque riuscito a fornirlo di una fisionomia tale che mi permetta di individuarlo a prima vista.
Mi dovrò fidare degli altri, dunque; e pubblicare come steampunk tutto quello che mi è stato proposto come tale. Aggiungendo di mio tutto quello che mi farà comodo aggiungere: tutto quello che mi sembrerà attinente al tema.
Critici di professione. Affilate i coltelli. L’occasione di usarli probabilmente l’avrete.

di Mauro Antonio Miglieruolo

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Naturalmente so che appartiene all’anacronismo, al fantastico e un po’ anche al fantascientifico. Completo aggiungendo un po’ di favola, pizzichi e pizzicotti di gioco, la giusta dose di sogno infantile.

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Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

2 commenti

  • Andrew Straecker

    Molto piacevole questo blog di Fantascienza e dintorni per immagini. Diretto, schietto, senza fronzoli inutili. Per parlare (scrivere), poi si può sempre rimandare ad un tempo e uno spazio opportuni.

    Venendo al tema del giorno, lo Steampunk, qualche immagine che forse definirei poco attinente c’è anche.
    In effetti una sola è davvero estranea: la nona a partire dall’alto, un’opera di John Berkey che è propriamente di Fantascienza.
    Il punto è che lo Steampunk è diventato un po’ un contenitore di comodo per le stranezze, perdendo progressivamente la sua connotazione originaria e ben più definita. Ma questo perché pur essendoci diversi buoni autori, nessuno è riuscito almeno a contribuire se non mantenere definito il genere.
    Ma è quello che hanno fatto gli autori dell’Epoca d’Oro della Fantascienza (non a caso non serve neanche citarli): definire e mantenere il genere, pur tra mille deroghe e anche errori.
    La Fantascienza si è evoluta, nel bene e nel male. Personalmente quella contemporanea mi piace e mi emoziona un po’ meno di quella di anni fa. Ad ogni modo non è rimasta ferma, uguale a sé stessa. Cerca sempre nuove strade.
    Lo Steampunk, che pure adoro, invero appare statico, un gioco estetico e narrativo fine a sé stesso. Vorrebbe esplorare, ma non sa davvero cosa.
    Confido nel futuro.

    Un’ultima nota circa l’interpretazione della Fantascienza in chiave nostalgica. Ognuno legge, scrive o disegna (cerco io stesso di fare, e male, tutte e tre le cose ) per sue ragioni. Ognuno cerca il Suo mondo.
    Se di nostalgia possiamo parlare, opterei per la “nostalgia del futuro”, al più quella del “cosa se…” ma rischiamo di addentrarci in un ambito filosofico che esula la presente sede.

    Intanto godiamoci queste belle immagini

  • Grazie Andrew. È sempre piacevole constatare che il proprio lavoro è apprezzato.
    Per quanto riguarda le immagini ti dò ragione, la nona a partire dall’alto non è propriamente Steampunk, anche se presenta suggestioni assimilibali. Qualche dubbbio è venuto anche a me, ma mi è stata presentata come tale, mi piaceva e l’ho inserita ugualmente. Chissà quanto altri errori sono già sulla mia strada; e quanti ne ho seminato nel passato!
    Importante, veramente importante, è l’invito contenuto nella tua chiusa: Intanto godiamoci queste belle immagini.
    Si sono veramente belle.
    Ne ho ancora tante da offrire…
    Miglieruolo

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