Ferragosto

di Daniela Pia

Tempo fa, nell’arcipelago della Maddalena, sul barcone che trasportava umanità desiderosa di bellezza, non di salvezza, vidi distante un piccolo ombrellone, una sdraio e un libro in mano ad un umano.
L’invidia mi colse, nell’area condita da afrore di cozze in cottura, mentre i borborigmi dello stomaco cominciavano già ad orchestrare.
Presa dalla brama del sapere mi avvicinai al “nostromo” e gli chiesi: ma chi è quel signore solitario?
Mi rispose flemmatico: “il guardiano dell’isola di Budelli”.
Da quel giorno ho perso il sonno e il senno.
Ho capito di aver sbagliato tutto.
Mi sono informata, ho scoperchiato ogni possibile luogo cui accedere per subentrare al guardiano, quando per sopraggiunti limiti d’età fosse stato “costretto” a tornare a casetta.
Mal me ne incolse. Ho firmato la petizione perché lui potesse continuare a sorvegliare quel luogo magico, mi è sopraggiunta l’artrosi, temo i dis-umani
Che non rispettano i divieti.
Intanto nelle ore in cui la soglia fra sonno e veglia si allarga a macchia d’olio, continuo a sognare quell’eremo felice.
Libri, carta, matita, vento.
Un vermentino come elemosina.
Elicriso e ginepro, silenzio, Alba e tramonto.
E che si spenga ogni voce, di fuori e di dentro.
Che son feriae Augusti.
E deu seu Augustu . Su imperatore de s’ isola de Budelli, in su sonnu chi ad a benni.

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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