FINE LEGISLATURA (Alessandra Daniele Vintage – 16)

di Alessandra Daniele (da Carmilla on line)

Il presidente del Senato Sotterraneo aprì la seduta.
– Quinto periodo dell’anno 7.590.002.008 d.C. Dibattito sull’interrogazione parlamentare ”Piano d’evacuazione”. E’iscritto a parlare l’onorevole Omeghi, dei Progressisti Superstiti, ne ha facoltà.Robot from The TerminatorOmeghi attivò l’amplificatore vocale impiantato nella laringe e si alzò.
– Senatore presidente, colleghi senatori, ormai da millenni il vento solare spazza la superficie del nostro pianeta, rendendola inabitabile per qualsiasi forma di vita. Ha strappato la luna dalla sua orbita…- un brusio diffuso lo portò a interrompersi – scusate, ma ritengo che non sia una perdita di tempo ribadire le premesse…
Il mormorio aumentò. Per sedarlo il presidente del Senato attivò una leggera scarica elettrica diretta all’apposito impianto corticale dei senatori, che subito tornarono alla compostezza iniziale. Omeghi riprese.
– Diciamo allora che la situazione terminale in cui ci troviamo è ben nota a tutti da parecchi millenni, e tuttavia, essa è stata assurdamente ignorata. Non ricorderò, in questa sede, gli scandali sulla lottizzazione di Marte, e le falsificazioni dei test di abitabilità, che hanno causato il drammatico fallimento di ogni progetto di terraforming, perché sarà compito della magistratura…
Stavolta il vocio di protesta fu tale che il presidente del Senato dovette aumentare sensibilmente il voltaggio della scarica sedativa.
– …dicevo, sarà compito della magistratura fare luce in merito, o meglio, lo sarebbe stato, visto che tutta
la faccenda sarà presto risolta dalla totale estinzione del genere umano.
Alcuni senatori azionarono le lunghe zampe metalliche del loro seggio che consentivano di muoversi senza alzarsi dal sedile, e si agitarono mimando scongiuri scurrili. Omeghi continuò:
– A causa delle pastoie burocratiche, nonché dei ben noti intrallazzi, il piano di evacuazione che avrebbe dovuto essere pronto da millenni, è tragicamente in ritardo, mentre l’insabbiamento dei segnali alieni provenienti da Proxima Centauri…
Esplose un boato di protesta , uno dei senatori si impennò sul seggio semovente gridando e sbracciandosi. Omeghi lo additò.
– Senatore Burgizmo! Lei sa benissimo che se fossimo riusciti a stabilire relazioni con quelle civiltà forse avremmo potuto chiedere il loro aiuto, ma le vostre assurde paranoie xenofobe…
Il presidente del Senato Sotterraneo sedò con una scarica il vociante Burgizmo. Poi disse:
– Senatore Omeghi, il suo tempo è finito.
– Presidente, il nostro tempo è finito! – protestò Omeghi. – Il tempo della nostra specie, perché si è dimostrata incapace di evolversi veramente!…
La maggioranza dei senatori si sollevò irata sulle propaggini metalliche, strepitando attraverso gli impianti laringei. Alcuni si trascinarono dietro l’impianto portatile per i trapianti, sbatacchiando le borse con gli organi di ricambio. Altri erano un tutt’uno biomeccanico coi loro seggi, e caracollavano minacciosi come ragni metallici verso Omeghi, che continuava:

15lug2-robot-36– Tutti i pasticciati tentativi di implementazione genetica e cibernetica, riservati solo alle classi dominanti, non hanno prodotto che un’élite di pluri-millenarie cariatidi semiumane, rapaci quanto ottuse. Ci credevamo il culmine dell’evoluzione, ce ne siamo rivelati solo un ramo secco. Non saremo neanche capaci di scansarci in tempo per non essere inghiottiti dal nostro sole che sta per diventare una gigante rossa. – Alzò al massimo il volume dell’amplificatore vocale. – Cazzo, almeno ammettiamolo quando ce lo chiedono, diciamo la verità per una volta!
Il presidente del Senato Sotterraneo attivò al massimo la scarica elettrica diretta all’impianto di Omeghi, bruciandogli il cervello. Poi annunciò:
– La seduta è tolta.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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