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La Bottega del Barbieri

Gesto simbolico di solidarietà ed affetto…

…per le donne detenute nel carcere de Le Vallette, da parte delle Mamme in piazza per la libertà di dissenso (ripreso da www.pressenza.com/it)

«P     :  invieremo alle donne detenute e madri un piccolo regalo, un pensiero che le faccia sentire non abbandonate, sole e disprezzate come vorrebbe quella parte di politica arrogante e prevaricatrice, sprezzante della vita dei deboli. Vorremmo farle giungere solidarietà, affetto e considerazione da chi crede in una società che chiede giustizia e promozione sociale per tutti e tutte». Lo avevano preannunciato nel loro comunicato le “Mamme dei presidi del giovedì al carcere torinese di Le Vallette”, prontamente riproposto nel nostro bollettino settimanale: ieri i Pacchi sono stati consegnati!

Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: ieri pomeriggio[ndr], grazie alla presenza di Francesca Frediani Consigliere Regionale , abbiamo potuto attraversare lo sbarramento della Digos, dei carabinieri e della polizia penitenziaria (immancabili presenze ai nostri presidi) e abbiamo potuto consegnare i pacchi con i regali per le madri detenute e per la piccola bimba che sta vivendo nella sezione madri con bambini.

Abbiamo inoltre aggiunto materiale per la parrucchiera, dopo che ci è pervenuta una lettera con la seguente richiesta:

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Grazie a Lo stagno di Goethe – ETS, nostro complice, che ha raccolto fondi e contribuito alla realizzazione di questo gesto di solidarietà civile.

Ma soprattutto grazie alle compagne Notav che in questi anni hanno affrontato il carcere con la loro grandiosa umanità e, assieme alle donne delle Vallette, ci hanno insegnato il valore della lotta per i diritti umani e per una giustizia reale per tutte e tutti.

Notavinfo NotavNicoletta Dosio Dana Lauriola Aska47 – Csa MurazziFomne contra’l TAVSbarre di zuccheroSaperepluraleSocietà della Ragione ONLUS

da qui

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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