Giancarlo Biffi: si tagli tutto, gole comprese
Tagliare per far economia. Tagliare istruzione, cultura, arte, come se da un simil atto il nostro Paese potesse trarre dei benefici, come se da questi risparmi la locomotiva della crescita tornasse magicamente a mettersi in moto donando felicità e benessere a tutti… Ma se è poi questo il progetto di futuro che si ha in mente, allora che si tagli tutto! Si taglino le gole ai cantanti, si maciullino le dita ai pianisti, si spezzino le gambe ai ballerini, si cuciscano le bocche agli attori, si distrugga ogni forma di spettacolo dal vivo riempiendo ogni dove di televisori, si abolisca l’incontro a favore della visione in solitudine, si programmi il pensiero dell’individuo allontanandolo da ogni proposito di riflessione. Parlare della cultura non come risorsa ma come spreco è assurdo, è idiota. Solo la conoscenza, l’investimento culturale, l’espressione artistica in tutte le sue forme fa grande una società; solo un popolo colto può procedere sul suo cammino migliorandosi. Se non ci convinciamo di ciò possiamo serrare la porta ad ogni idea di progresso civile e buttare via la chiave. Ascoltando Mariella Devia nel ruolo di Elvira ne “I puritani” di Bellini, ci si rende immediatamente conto di cosa significhi donare qualcosa all’umanità. Il suo canto è un’opera d’arte: è un Picasso, un Van Gogh, e come i quadri di questi pittori non ha prezzo ma dietro quella voce ci sono anni e anni di tenace lavoro e dietro ogni opera c’è sapienza, intelligenza, tanto di “quel fare” da lasciare stupefatto anche il più sfrontato detrattore. Ma per avere un grandissimo soprano, uno straordinario scenografo o un eccellente attore, occorre seminare tanto, occorre dare la possibilità a tanti ragazzi di provarci e questo costa, ma certamente molto meno delle guerre combattute per esportare “la democrazia” o di ciò che ogni anno si spende in armamenti. Nutrire le nuove generazioni d’arte e cultura è il solo modo per costruire una speranza di futuro, glielo dobbiamo! Non possiamo impoverire l’animo umano fino a farlo schiantare. Serve un forte progetto per il domani, per andare avanti, per ridare entusiasmo, per pensare ad un mondo di pace senza più conflitti. L’istruzione, la cultura, l’arte fanno parte di noi stessi, tagliarne un pezzo significa strappare una parte importante di ciò che siamo.
Come si può non condividere? Ma adesso bisogna fermarli! occorrono iniziative politiche DI BASE! si deve muovere la base, le finte opposizioni parlamentari complici sono il freno peggiore. Ci vogliono organizzazioni di base, bisogna riappropiarsi delle piazze, degli spazi concreti e metaforici, basta con la narcosi di centrosinistra e sindacati! Disobbedienza ci vuole, organizzata.