Giovanni Gentile e i falsi dello storico De Felice
di Francesco Mandarano (*)
Scoperta storica sensazionale: il grande studioso Renzo De Felice ha falsificato gli scritti del filosofo Giovanni Gentile.
De Felice ha effettuato l’operazione per far apparire Giovanni Gentile come “pacificatore” degli italiani, quando il filosofo G. Gentile è stato semplicemente il pacificatore di tutte le anime del fascismo repubblichino ed un acerrimo nemico dei partigiani.
Ecco i fatti!
Nel volume di De Felice “Mussolini l’alleato”(II. La guerra civile 1943-1945 – Einaudi 1997) De Felice, a pagina 484-485 si esprime come segue:
Sennonchè la parte riportata da De Felice con caratteri grafici più piccoli è ripresa dall’articolo Ricostruire di Giovanni Gentile pubblicato dallo stesso sul «Corriere della Sera» del 28 dicembre 1943, con successiva lettera di chiarimenti, pubblicata sempre sul Corriere della Sera» del 16 gennaio 1944. Quello che è molto ma molto interessante è che Giovanni Gentile, subito prima del passo riportato da De Felice, così si esprime:
«Quindi la funzione essenziale della cultura che è arte, scienza e genio, ma è tradizione; e come coscienza profonda di questa, unità fondamentale comune, bisogno di concordia degli animi, rinvio di tutto quello che può dividere, cessazione delle lotte, tranne quella vitale CONTRO I SOBBILLATORI, I TRADITORI, VENDUTI O IN BUONA FEDE, MA SADISTICAMENTE EBBRI DI STERMINIO».
Ecco la falsificazione: De Felice non riporta le frasi con le quali Gentile definisce i partigiani «SOBBILLATORI, I TRADITORI, VENDUTI O IN BUONA FEDE, MA SADISTICAMENTE EBBRI DI STERMINIO». E a questo punto sorge spontanea una domanda:
può uno storico come De Felice, a torto ritenuto grande ed imparziale, manipolare un testo di Gentile o di qualunque altro autore del passato?
Assolutamente no!
Inoltre, continuando nella sua falsificazione, Renzo De Felice NON RIPORTA, cioè sopprime la lettera di precisazione del filosofo del 16 gennaio 1944 nella quale quest’ultimo rincarava la dose di accuse contro i partigiani.
Infine Renzo De Felice non dice una parola sul “Manifesto di Verona” del 14 novembre 1943, unico documento politico redatto dalla repubblica fantoccio di Salò ed accettato da Giovanni Gentile.
In tale documento si parla degli ebrei come nemici dell’Italia e si afferma che gli italiani hanno il diritto di conquistare uno «spazio vitale».
Infine, bisogna tener presente che Giovanni Gentile nel suo ultimo discorso del 19 marzo 1944, tenuto a Firenze, all’accademia di Italia, in memoria di Gianbattista Vico, ha esaltato Hitler e Mussolini.
(*) Francesco Mandarano si firma «Antifascista militante». Altre volte qui in “bottega” sono apparsi suoi testi.