Gkn scappa mentre nutrirsi si complica

La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: 152esimo appuntamento

Il 9 luglio la GKN Drivelin – una multinazionale britannica con sede a Campi Bisenzio, nella piana fiorentina – ha licenziato con una mail 422 dipendenti. Tale azienda produce semiassi e altre componenti meccaniche per le auto. Sembra che la decisione non sia da scrivere a una diminuzione delle commesse, ma alla scelta di delocalizzare in Paesi in cui il basso costo del lavoro possa far aumentare i profitti.

L’immagine accanto al capo indiano è tratta da “Decrescita Felice Social Network”.

 

Rispetto a 15-20 anni fa la maggior parte degli alimenti ha perso oltre il 50% dei propri valori nutritivi. Sotto accusa in particolare frutta e verdura. Le cause sono da ascrivere ai procedimenti di produzione e di conservazione, alle richieste di prodotti fuori dalla naturale stagione e all’inquinamento. È sensibilmente diminuita la presenza di vitamine, sali e fibre. Fonte: studio di Eta Meta Research condotto per Ferdersalus (https://www.autodifesalimentare.it/blog/alimenti-oggi-meno-nutrienti-del-50)

. L’immagine accanto al capo indiano è tratta da “Green Pink Magazine”.

 

L’AUTORE 

Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]

 

Redazione
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Un commento

  • Giuseppe Scuto

    Trovo ridicolo e Hollywodiano trasformare una critica (giusta e corretta) di come vanno (male) , le sorti dei lavoratori industriali della Toscana in una serie di lamenti e di (giuste) critiche sul merito e sul metodo dei rapporti tra produzione e lavoro. Sarebbe più interessante chiedersi perchè i sindacati e la misteriosa “Sinistra”, ( oggetto non reperibile nella realtà quotidiana), non riescano a risolversi ad una lotta senza quartiere. Suppongo che si tratti, ancora una volta, di una abdicazione dalle analisi marxiane, gramsciane e via dicendo. Abdicazione per mal digerite sconfitte, o per malintesa resa alle ragioni della “scienza dell’economia”. Se mi è concesso usare termini scorretti: “Compagni, se la lotta è dura, è perchè la vita , son loro ( i padroni), che la fanno dura. Si tratta della solita necessità di scelta: fare il culo ai padroni ( tutti ed anche uno alla volta) ed al padronato parastatale, nonchè agli “investitori stranieri”
    Certamente sarebbe dura; si tratterebbe di fare un po’ di fame per qualche anno, ma è noioso seguire le Olimpiadi. Torniamo a fare un po’ di corse per strada con e contro la Celere. Non solo è divertente, ma, forse da’ da pensare pure ai celerini. (mi sono un po’ allargato), ma ( vallo a sapere, anche loro stanno a stipendio). Questo messaggio è chiaramente di un sessantottino, ma se fossimo nati senza 1821, senza 1848, senza il fine ed inizio secolo 800-900. Senza Resistenza, senza sindacato e partito… senza il nostro ’68 (69, 70, 71, etc.) Che cazzo di orribile “paese normale” sarebbe questo”? E lo dico, consapevole del fatto che sta diventando veramente “normale”. Cioè: orribile all’eccesso.

    Saluti, Pippo Scuto

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