Gli Strappi del Mimmo
por fin, son andato a visitare
la mostra del Mimmo Rotella:
pucha, che bella!
io lo sapevo che m’avrebbe fatto godere…
ma coi miei occhi e a un palmo dal naso
lo volevo vedere
‘sto raduno d’opere del Maestro del poster
strappato,
del manifesto preso, dal muro, scollato
e smontato:
fatto a brani, a pezzi, a mozzichi,
a giunture di colori, a frane d’intenzioni
a capovolgimenti di sensi e scopi,
a sbieche porzioni.
il tutto ricongiunto in strada o in studio
a sghiribizzo,
a grido, lampo, incubo
risata, libello, capovolto comizio.
però,
mai colla dovuta attenzione
avevo osservato l’altro lato
di tutta la faccenda messa al muro
dal Mimmo Rotella:
proprio il retro dei manifesti scollati:
in gran parte questione
di colla rappresa
muffe rapide, pietruzze incistate,
ma anche, se le vuoi vedere,
scritte originarie svelate
dal loro di dietro:
non dicono necessariamente
la verità:
ne dipingono un’altra:
molto più antica della propaganda
e della pubblicità.
discorso capovolto, ruvido o liscio,
sempre sghimbescio.
certe volte, spaventosamente
intimo:
l’interiore che si mostra
solo a rovescio.