Gli Strappi del Mimmo

di Pabuda ROLTELLA - DIVERTITEVI

por fin, son andato a visitare

la mostra del Mimmo Rotella:

pucha, che bella!

io lo sapevo che m’avrebbe fatto godere…

ma coi miei occhi e a un palmo dal naso

lo volevo vedere

‘sto raduno d’opere del Maestro del poster

strappato,

del manifesto preso, dal muro, scollato

e smontato:

fatto a brani, a pezzi, a mozzichi,

a giunture di colori, a frane d’intenzioni

a capovolgimenti di sensi e scopi,

a sbieche porzioni.

il tutto ricongiunto in strada o in studio

a sghiribizzo,

a grido, lampo, incubo

risata, libello, capovolto comizio.

però,

mai colla dovuta attenzione

avevo osservato l’altro lato

di tutta la faccenda messa al muro

dal Mimmo Rotella:

proprio il retro dei manifesti scollati:

in gran parte questione

di colla rappresa

muffe rapide, pietruzze incistate,

ma anche, se le vuoi vedere,

scritte originarie svelate

dal loro di dietro:

non dicono necessariamente

la verità:

ne dipingono un’altra:

molto più antica della propaganda

e della pubblicità.

discorso capovolto, ruvido o liscio,

sempre sghimbescio.

certe volte, spaventosamente

intimo:

l’interiore che si mostra

solo a rovescio.

ROTELLA - QUEL CHE RESTA DEI MANIFESTI

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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