Governi e regole: «5 anni bastano»

Un appello ci ricorda che molte tragedie politiche iniziano con una “leggina” sbagliata e che in Italia non si può contare soltanto su «un presidente figurativo con 88 corazzieri di altezza superiore alla media».

Cari concittadini della nostra Repubblica parlamentare,

vogliamo avvertirvi che un Capo del governo o un insieme di governo che sia inamovibile per cinque anni e non revocabile per il venir meno della fiducia dei cittadini e del Parlamento, sarebbe del tutto in grado di instaurare il fascismo. Né lo impedirebbe la foglia di fico di un Presidente della Repubblica figurativo con 88 corazzieri di altezza superiore alla media.

Tale sarebbe il governo della “Terza Repubblica” quale è oggi voluto e proposto dalla Presidente del Consiglio e dalla sua maggioranza. La nostra memoria storica ci ammonisce a non permetterlo. Non possiamo permetterci di ripetere un errore e una tragedia già accaduti. Ogni popolo ha avuto la sua sciagura originaria che ha poi spesso portato inenarrabili sciagure ad altri popoli e Nazioni. Noi abbiamo avuto il fascismo dopo la legge Acerbo, i Tedeschi hanno avuto il nazismo dopo le elezioni del 1932, gli Americani la guerra di secessione a causa della schiavitù, i Russi la domenica di sangue e il Palazzo d’Inverno grazie allo Zar, gli Armeni il genocidio, gli Ebrei la Shoà, i Palestinesi l’espulsione e la Nakba, i popoli dell’America Latina le dittature plebiscitarie con i cittadini gettati in mare o “scomparsi”, la maggior parte delle altre Nazioni sono state assoggettate a regimi militari, Imperi e colonie.

Quasi sempre cinque anni sono bastati a ciascuno, spesso dietro finzioni democratiche o a causa di sbagliate elezioni, per cadere nella catastrofe e avere il suo battesimo di sangue.

Perciò noi lanciamo un grido di allarme e avvertiamo del pericolo i nostri concittadini, Italiani per nascita o per accoglienza, e a tutti chiediamo di non permettere l’uscita dalla Repubblica parlamentare, “Prima” o “Seconda Repubblica” che la si voglia chiamare; essa, pur con tutti i suoi difetti, le perduranti irrisolte povertà e le promesse ancora da attuare ha il sapore della Costituzione e delle libertà conquistate.

Perciò noi chiediamo a tutte le forze politiche, senza eccezione alcuna, di denunciare che quella oggi proposta non è una riforma per il premierato, opinabile perché comunque un premier ci vuole, ma intesa ad abolire il requisito della fiducia e del vincolo al buongoverno, e chiediamo a voi cittadini tutti di contrastare questa “madre”-matrigna di tutte le riforme, e predisporvi a respingerla quando sarà sottoposta alla decisione sovrana del referendum, come avete fatto per altre cattive riforme già tentate e bocciate dal popolo

E perché l’attuale Costituzione sia attuata chiediamo che ad essa sia aggiunta la norma secondo la quale la Repubblica garantisce di fatto la dignità della vita a tutte le persone che sono sotto il cielo della Nazione italiana, perché non accada che molti siano scartati e avviati a una discarica, come si vorrebbe fare con l’Albania.

E a tutti voi chiediamo di tornare alla politica, alla buona politica aliena dai profitti e artefice collettiva e solidale del bene comune.

PRIME ADESIONI

Raniero La Valle, giornalista, Roma

Francesco Domenico Capizzi, chirurgo, Bologna

Adriano Prosperi, storico, Pisa

Vincenzo Balzani, docente, Bologna

Giancarlo Gaeta, storico, Firenze

Vita Fortunati, docente, Bologna

Claudio Franceschi, docente, Bologna

Gloria Taliani, docente, Roma

Luigi Campanella, docente, Roma

Silvia Lolli, docente, Bologna

Marilia Sabatino, docente, Bologna

Ildo Tumscitz, psicoterapeuta, Bologna

Maria Teresa Cacciari, docente, Bologna

Jadranka Bentini, sovraintendente, Bologna

Marina Marini, docente, Bologna

Margherita Venturi, docente, Bologna

Francesco Di Matteo, avvocato, Bologna

Silvia Bertini, sociologa, Bologna

Mauro Sentimenti, avvocato, Modena

Maurizio Serofilli, professionista, Modena

Maria Barbara, docente, Valsamoggia

Stelvio Zambelli, imprenditore, Valsamoggia

Rina Zardetto, docente, Correggio

Maria Paola Patuelli, docente, Ravenna

Sergio Rimondi, pensionato, Bologna

Barbara Curti, casalinga, Bologna

Antonella Baccarini, docente, Faenza

Maria Rosa De Troia, pensionata, Rimini

Luca Daolio, monaco, Marzabotto

Francesca Isola, funzionaria, Bologna

Alberto Destro, docente, Bologna

Lidia Maggioli, Rimini

Antonio Mazzoni, Rimini

Gioia Virgilio, Bologna

Oriana Venturi, funzionaria, Valsamoggia  

Livio Pani, impiegato, Valsamoggia

Stefania Scarponi, docente, Trento

Sergio Caserta, Dirigente, Bologna

Maria Ricciardi Giannoni, pensionata, Montechiarugolo

Aldo Infantino, chirurgo, Pordenone

Mauro Pesce, docente, Bologna

Adriana Destro, docente, Bologna

Giuseppe Girgenti, docente, Milano

Marina Cagossi, impiegata, Modena

Renzo Tosi, docente, Bologna

Annapaola Favilli, docente, Bologna

Paolo Lauriola, epidemiologo, Modena

Giovanna Facilla, dirigente scolastica, Bologna

Giuseppe Giliberti, docente, Urbino

Vincenzo Andreucci, magistrato, Cesena

Antonino Arcuraci, docente, Treviso

Federico Licastro, docente, Bologna

Stefano Bombarda, medico, Valsamoggia

Patrizia Scrascia, casalinga, Valsamoggia

Daniela Ceccarelli, dirigente, Bologna

Lucia Catania, pensionata, Selvazzano

Maria Russo, docente, Treviso

Mario Porrello, pensionato, Selvazzano

Maria Chiara Zoffoli, pensionata, Merate

Domenico Basile, pensionato, Merate

Giancarlo Savorani, medico, Bologna

Mattia Finarelli, avvocato, Bologna

Davide Peretti Poggi, pittore, Bologna 

Enrico Peyretti, teologo, Torino

Patrizia Cocchini, saggista, Roma

Francesca Cocchini, docente, Roma

Vincenzo Camera, pensionato, Roma

Angelo Stefanini, medico, Bologna

Roberto Fiorini, prete operaio, Mantova

Gianni Novelli, pacifista, Roma

Oreste Aime, docente, Torino

Martina Troni, studentessa, Rimini

Dario Melossi, docente, Bologna

Katia Zanotti, politica, Bologna

Luigi Lentini, docente, Venezia

L’imparziale, redazione, Napoli

Leopoldo Magelli, medico, Bologna

Andrea Quilici, intellettuale, Viareggio

Antonio Mammi, docente, Reggio Emilia

Giuseppe Bartolotta, medico, Rimini

Graziella Di Cicca, docente, Rimini

Patrizia Pulga, fotografa, Bologna

Mario De Panfilis, pensionato, Bologna

Loredana Renda, pensionata, Bologna

Anna Maria Mandich, docente, Bologna

Carlo Loiodice, docente, Bologna

Benito Introvigne, prete, Vittorio Veneto

Elisabetta Perazzo, pacifista, Bologna

Sandra Festi, docente, Bologna

Luciana Tampieri, docente, Bologna

Michele Gerbino, geologo, S. Stefano di Camastra

Michelangelo Lanza, Centro Studi Sereno Regis, Torino

Renzo Travalin, ingegnere, Padova

Simonetta Tunesi, consulente ambientale, Bologna

Valerio Minnella, informatico, Budrio

Enrico Morini, storico, Bologna

Rosaria Zaffiro, decoratrice, S. Stefano di Camastra

Gino Rubini, editor di Diario prevenzione, Bologna

Arcangelo Famularo, pensionato, S, Stefano di Camastra 

Elda Guerra, storica, Bologna

Pinuccia Caracchi, pensionata, Mathi-Torino

Milvia Urbinati, docente, Piacenza

Giuseppina Tavernise, docente, Roma

Giovanni Paolo Tasini, monaco, Marzabotto

Stefano Lodi, pensionato, Bologna

Sandra Canova, educatrice, Bologna

Maria Cresci, docente, Parma

Sandro Barchi, monaco, Marzabotto

Michele Borra, docente, Bologna

Giovanni Neri, docente, Bologna

Agostino Saglietti, impiegato, Torino

Nadia Ballestrin, pensionata, Torino

Per adesioni scrivere a chirurgia@profcapizzi.it

 

 

Redazione
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