I cinque detonatori della rivolta in Cile

[Dopo giorni di rivolta contro il carovita che hanno visto gli studenti cileni in prima fila, scatta il coprifuoco notturno a Santiago e in Cile, nell’ambito dello stato di emergenza proclamato dal governo Piñera. L’esercito affiancherà la polizia nel pattugliamento delle strade per 15 giorni, durante i quali verranno limitate la libertà di movimento e di riunione. Nella foto che segue, le immagini di Santiago in fiamme. Alexik]

di Claudia Miño (*)

Disuguaglianze sociali croniche, basse pensioni, aumenti delle tariffe della metropolitana, dell’elettricità e dei costi sanitari.
Oltre a tutto questo, i noti casi di corruzione nella polizia e nell’esercito ed una crescente criminalizzazione del movimento studentesco, hanno incubato un cocktail che ha incoraggiato in Cile le più grandi proteste sociali degli ultimi decenni.

È in questo contesto che Agence France-Presse ha identificato cinque fattori scatenanti della rabbia dei cileni:

1.- Disuguaglianza cronica

Nonostante gli elogi internazionali alla sua politica macroeconomica ed il più alto reddito pro capite in America Latina (oltre $ 20.000), il Cile è uno dei paesi con la più alta disuguaglianza sociale nella regione.
La frattura sociale tra la classe dirigente, concentrata in una ventina di famiglie, ed il resto della popolazione che fino ad ora si è accontentata dell’accesso al consumo attraverso un elevato indebitamento, è nel DNA delle massicce proteste sociali nel nostro paese.
Ci sono sempre più persone che, indipendentemente dal livello di reddito, si sentono al di fuori del patto sociale“, ha detto ad Agence France-Presse Marcelo Mella, analista politico presso l’Università di Santiago.

2.- Sistema pensionistico e sanitario

Il sistema pensionistico è in cima alla lunga lista di richieste.
Le pensioni sono per lo più al di sotto del salario minimo, mentre i cosiddetti amministratori delle casse pensioni (AFP) accumulano milioni di entrate ogni anno.

3.- Aumento dei prezzi dei servizi di base
Le “evasioni di massa” [il rifiuto di massa di pagare il biglietto della metro] coordinate nella metropolitana di Santiago attraverso i social network nell’ultima settimana, hanno respinto l’aumento della tariffa delle ore di punta.
Ma l’aumento del prezzo della metropolitana, che trasporta quasi tre milioni di persone al giorno, è solo l’ultimo dialtri aumenti.
All’inizio di ottobre, il governo ha aumentato le tariffe dell’elettricità del 10,5%, mentre non ha ottenuto una riduzione del valore dei medicinali (tra i più alti della regione), mentre il sistema sanitario privato copre solo 60 % del valore delle prestazioni, esclude gli anziani ed è tre volte più costoso per le donne.

4- Scandali di corruzione 
Un altro polo di malcontento sociale è un’escalation dei casi di corruzione, in una società che anni fa si vantava per la sua trasparenza.
Istituzioni come l’esercito e la polizia, accusate di aver deviato quasi 40 milioni di dollari dal 2006 – sono soggette a due processi di corruzione, che nel caso dell’esercito hanno coinvolto due dei suoi ultimi comandanti in capo.
La giustizia ha anche perseguito alcune imprese, come la cartiera CMPC, che ha accettato di pagare un indennizzo enorme per aver fatto cartello con altre società al fine di aumentare il prezzo della carta igienica.

5.- Criminalizzazione dei movimenti studenteschi 

Rafforzato nel 2011 grazie a massicce manifestazioni di strada che hanno scosso il primo governo di Piñera (2010-2014), il movimento studentesco cileno denuncia l’esistenza di una campagna per screditare la sua lotta.
Il governo è riuscito a far approvare al Congresso una legge che consente agli studenti coinvolti in gravi disordini di essere espulsi dalle scuole ed ora cerca di far approvare regolamenti per stabilire il controllo preventivo dell’identità dall’età di 14 anni.


(*) Tratto da Agence France-Presse.

alexik

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