Uno strano pens-og: sui vicini, su Tiziana, sulla cantina

Tiziana è mia moglie. Ieri è tornata da un viaggio in Marocco per lavoro. L’ho trovata cambiata. Riposata o invece più stanca? chiederete voi (perchè vi interessa o così, per pura cortesia). No, io intendo MOLTO diversa e anzi io non credo che sia lei. Sembra lei, parla come al solito ma io penso che sia un’altra. Mi trovo un po’ come James Stewart nel film “La donna che visse due volte”, avete presente? I casi sono due: al posto di Tiziana c’è una persona che finge di essere lei oppure … non è più quella di prima.

Ora che ci penso … anche alcuni dei vicini di casa o vecchi amici-vecchie amiche di Roma, Cagliari, Imola, Bologna da un po’ di tempo in qua mi sembrano MOLTO diversi. Cioè sono loro… eppure qualcosa di sfuggente mi dice che no, si tratta di altre persone. Ovviamente potrei essere andato fuori di testa io. Eallora quasi quasi prendo il treno (canterebbe così Paolo Conte, no?) e vado a Trieste dove ho un po’ di amiche psichiatre – ovviamente basagliane – che potrebbero essermi d’aiuto. Oppure, anche perchè il biglietto del treno è costoso, vado in cantina.

In cantina? Chi ama la fantascienza ha già capito di cosa sta parlando, perciò lo spiego a chi è profana/o. Sto parafrasando, forse attualizzando, un bel romanzo del 1954 ev, cioè era volgare, di Jack Finney che fu tradotto in italiano come  “Gli invasati“; venne trasformato due anni dopo in film da Don Siegel (“L’invasione degli ultracorpi“). La storia di Finney iniziava più o meno come questo mio pensog, cioè pensiero da blog di oggi.

In un tranquillo paesino degli Stati Uniti dove tutti  o quasi si conoscono, il protagonista che fa il medico inizia a ricevere visite di persone che sostengono “mio marito non è più lui”, “papà è cambiato”, “al posto di zia  Joan c’è un’altra persona”. Un’allucinazione collettiva o cosa? La strana “moda” a ogni modo sembra rapidamente rientrare perchè un po’ alla volta le persone che avevano denunciato quelle stranezze cambiano idea. Tutto a posto? Alcuni eventi indirizzano il protagonista verso tutt’altra spiegazione. Per svelare il mistero bisogna scendere nelle cantine dove sono pronti i “baccelloni”, così chiamati perchè somigliano ai contenitori di piselli (non le scatole, quelli naturali intendo). Nei “baccelloni” del romanzo-film una sorta di sabbia vivente si trasforma nei corpi umani delle persone che sonnecchiano lì vicino: la copia perfetta prende le loro forme e anche i loro ricordi, poi li elimina. Il film fece scalpore forse perchè corrispondeva a un incubo diffuso. All’epoca la paura del buon vicino o dell’afffettuoso zio che si trasformava in “altro” è stata variamente interpretata: i perfidi comunisti che congiuravano contro il modo di vita “americano”? o, al contrario, Joe Mc Carthy e gli altri fanatici come lui che invadevano le case della gente comune? o magari la normale incapacità di affrontarei cambiamenti nellealtre persone?

Torniamo all’oggi, 2010 dell’ev, era volgare.. Sono sicuro che quando scenderò in cantina non troverò i baccelloni anche perchè questo mio “pens-og” (articolo, scherzo o come volete chiamarlo) barava in partenza: non mi sembra che  Tiziana sia troppo cambiata. Ma il resto è vero: alcuni i vicini di casa, molte amiche/amici lontano…  sì, li vedo piuttosto strani. Hanno le stesse facce, si muovono in modo analogo ma è come se fossero svuotati, senza grinta (o anima, se volete) come “gli invasati” del romanzo-film. Cosa è successo? Perchè non hanno più la stessa mia rabbia a leggere ogni giorno di Rachel, la bimba che non poteva essere curata se i genitori non erano “in regola” o di Tarcisio Bertone o a registrare le quotidiane infamie del signor tessera P2 1816 conosciuto anche come Silvio Berlusconi?  Perchè e quando tante persone che conoscevo capaci di indignarsi sono cambiate al punto che digeriscono tutto? Rassegnate, perdenti, svuotate. E più antipatiche, cupe, ansiose. Cantava Guccini in una vecchia canzone della “tua nuova cortesia”; ecco è anche questo: non la cosa più importante o grave ma significativa. C’è in giro una ingiustificata, “nuova scortesia” di massa. Persone sospettose di tutto, che per dormire o per svegliarsi dipendono dalle droghe di Stato. Invasate…. dal nulla?

Ma dove son finite le persone che invece avevano un altro modo di vivere? Ancora pochi anni fa le case erano aperte alle persone sconosciute, eravamo più felici e allo stesso più arrabiate e arrabbiate e quando serviva eravamo abbastanza da riempire le piazze: non una maggioranza ma una forte, rumorosa, organizzata, creativa minoranza sì. Perchè oggi le guerre, le ingiustizie, il razzismo che diventa legge di Stato, il clerico-fascismo che si riaffaccia ai vertici del Vaticano, non ci fanno mobilitare? Le peggiori schifezze passano con noi zitte e zitti. Eppure…. abbiamo visto che il nemico è timoroso. Per vedere che vento tira – ovvero saggiare il nostro scontento e il coraggio residuo in circolazione – vengono lanciati molti “balon d’essai” (così si chiamavano le mongolfiere a perdere cioè quelle lasciate andare solo per vedere se il vento soffiava dalla parte giusta e si poteva poi davvero “volare”). Anche di recente abbiamo costretto, sia a livello locale che nazionale, alla marcia indietro i fascio-leghisti che ci governano. Penso che oggi in piazza a Roma, al fianco di Emergency, ci sarà una dimostrazione di forza. Benissimo. Ma perchè non lo facciamo più spesso, con maggior convinzione, in ogni piazza e piazzetta? Perchè diminuiamo di numero mentre l’ingiustizia, l’arroganza dei poteri, il militarismo crescono?

Queste mie domande non sono solo provocatorie. Mi interrogo davvero, Dove ci siamo perse e persi? Di cosa abbiamo paura? Ci stiamo trasformando in cosa? Avete presente la maglietta “Non ci avrete mai come volete voi”? Con quel “voi” che per me è sempre stato chiaroequel “mai” era fuori discussione. Ho scritto alla vigilia del voto che non mi rassegno al peggio, che non mi arrendo. Da questo piccolo, insignificante blog rilancio il discorso: non ci sono “baccelloni” in cantina lo so, però è il caso di scendere giù nelle cantine simboliche (il nostro cuoricino? la testa? l’immaginario?) dove sta succedendo qualcosa.

Il tradizionale discorso politico-esortativo sarebbe di chiedere a chi legge, come a me stesso, di ritrovare  quella sacrosanta rabbia e poi di organizzarla. In questo schema aggiungerei che credo non ci sia più molto tempo perchè è evidente che il signor P2-1816 sta completando il suo piano di trasformare una democrazia (pur imperfetta e limitati) in un moderno principato dove i tre poteri – governare, fare le leggi, amministrare la giustizia – sono nelle sue mani. Questa è l’analisi che la mia esperienza e formazione mi indurrebbe a fare. Ma forse … per oggi la metto da parte e ripeto: scendiamo in cantina con qualche amica e amico? Non per “respirare piano” come nella vecchia canzone di Lucio Battisti o per vedere se c’è ancora una bottiglia del pomodoro buono di Gigi. Ma per duscutere in compagnia se in questa cantina simbolica troviamo chi-cosa ci sta invadendo e ci fa vivere come zombies, senza desideri o volontà, senza dignità o coraggio.

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