Il meglio del blog-bottega: 70

andando a ritroso nel tempo (*)

Salvatore Palidda: «Delitti razzisti e media distratti»

MauroBiani-media

Mi pare che questo gravissimo fatto sia stato ignorato nelle pagine nazionali dei giornali e nelle tv. Il 4 dicembre un romeno ventenne è stato assassinato a colpi di pistola davanti alla baracca dove abitava con i suoi familiari nei pressi della linea ferroviaria a Barcellona Pozzo di Gotto (sulla costa a 50 km da Messina).

Già due giorni dopo magistrato e carabinieri hanno detto che si è tratto di un vero e proprio RAID RAZZISTA di più persone e che sono stati almeno due a sparare fra le baracche e a uccidere Petre.
L’anno scorso un incendio doloso era stato appiccato contro un gruppo di nomadi rom.

Nella baracca al momento della sparatoria, oltre a Petre, c’erano anche la compagna, il figlio di nove mesi e altre tre donne e un uomo. I cinque adulti ed il bambino sono stati sistemati dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto in un albergo perchè hanno detto di aver paura di tornare in baracca.

L’esame autoptico da parte della scientifica mostra che sono state usate di più armi e in particolare anche di un fucile da caccia, forse a canne mozze.

Il raid pare sia stato compiuto al fine di far “sbaraccare” il gruppo di nomadi romeni rifugiatosi al riparo del rilevato ferroviario nel lembo di terra immersa nel degrado.

Gli inquirenti stessi affermano che il raid avrebbe potuto provocare una strage poiché gli assassini hanno sparato sventagliate di colpi cercando di colpire tutti.

La stessa piccola baraccopoli è stata ed è ancora occupata non solo da rom stranieri ma anche da italiani che non hanno mai avuto ospitalità e gli aiuti promessi da tanti.

Adesso tutti gli abitanti della baraccopoli sono terrorizzati e stanno scappando : «Siamo gente pacifica e chiediamo giustizia».

Il 10/12/2010 s’è saputo anche che le armi utilizzate nel raid contro la baracca dei rumeni potrebbero essere state utilizzate in altri atti criminosi compiuti nel Barcellonese. ….

UNA BREVE NOTA

Questa denuncia di Salvatore Palidda sul silenzio dei media è purtroppo solo una delle tante che si potrebbero raccogliere… se si cercasse. Da parte mia tento, da anni, attraverso la rubrica “Sparite-sparate” sulla rivista «Come solidarietà» (qui in blog ne trovate alcuni esempi) di evidenziare alcune storie cancellate (sparite) o montate (sparate) e i meccanismi che sottostanno a questa continua falsificazione della realtà che è benzina per alimentare i roghi razzisti. (db)

     (*) LA VIGNETTA E’ DI MAURO BIANI. Come l’anno scorso, ad agosto la “bottega” (che prima dell’11 gennaio 2015 fu blog) recupera alcuni vecchi post che a rileggerli, anni dopo, sono sembrati interessanti. Il motivo? Un po’ perché quasi 8mila articoli sono taaaaaaaaaaaaanti e si rischia (nonostante i “santi” tag) di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché nel pieno dell’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque… di 5 anni fa all’incirca: recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda ma valutando quali possono essere più attuali o magari spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto di ritrovare semi, ponti, pensieri perduti… in qualche caso accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente: con le firme più varie, stili assai differenti e quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. (db)

 

Redazione
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