Il miracolo della «famiglia naturale»

di Roberto Vuilleumier (*)

Qualche giorno fa ho letto un articolo sul «Resto del Carlino» con l’annuncio di un ordine del giorno da parte di Forza Italia imolese sulla «famiglia naturale».
Troppo

facile cadere in una trappola così vistosa. La famiglia, per come la intendiamo noi oggi, è figlia della storia, dell’evoluzione socio-culturale, e come tale continua a evolversi. Quella a cui pensano Giovanardi e l’imolese Simone Carapia – e forse tutti i consiglieri e assessori comunali “di maggioranza” a Imola – è semmai la famiglia tipica degli assunti dittatoriali dei “moderni” dittatori o aspiranti tali: da Forza Nuova ai “democratici” alla Erdogan. Poiché le tradizioni che si ispirano al Medioevo non durano per sempre, nemmeno quel tipo di famiglia è inossidabile: oggi rappresenta una fetta sempre minore del totale di tutte le forme di famiglia.
Non sono ovviamente dello stesso avviso loro – i tradizionalisti, in larghissima parte credenti o almeno così si definiscono – e gridano all’attacco se qualcuno si arrischia anche solo a ipotizzare misure di tutela per le altre famiglie, come se ciò portasse a minori tutele per la loro. Non sorprende dunque che “la famiglia tradizionale” sia diventata l’ennesimo mezzo attraverso il quale imporre una concezione del mondo, una cultura, una fede religiosa a tutti quanti, nello stesso modo in cui sono stati finora utilizzati il crocifisso, l’ora di indottrinamento religioso e tutte le iniziative clericali, presepe compreso, nella scuola di Stato…
Che strano: questi “Clericals” si ricordano delle tradizioni culturali, ma non di quelle economiche. Questi politici del “io dico di credere quando mi conviene” si dimenticano le esenzioni e le indulgenze: per esempio a favore dei ricchi prelati esenti dal pagare le tasse sulle case e chiese, i quali vengono stipendiati per far compagnia ai morenti, ricevono pensioni in quanto cappellani militari, godono di contributi consistenti per le loro scuole dove insegnano come e perché essere diversi dalle famiglie “innaturali” al netto delle lezioni sulla pedofilia che affligge il loro bel mondo.
Guai a dire che tutto ciò è discriminatorio! Perché i Clericals, quelli dell’amore universale-ma-non-troppo, tengono sempre a precisare che sono loro quelli discriminati: è la loro cultura e famiglia a essere minacciata dal riconoscimento di diritti alle altre culture e famiglie…

Curiosissimoo tutto ciò proprio a pochi giorni dalle urla di Forza Nuova proprio a Imola. Sarà uno dei miracoli del Natale tanto attesi. Comunque a Faenza il Pd ha già fatto il prodigio di una mozione per la «famiglia naturale» come la intendono dalle parti di Forza Nuova… ma sembra difficile che il miracolo si ripeta a Imola.

(*) Delegato Uaar – Unione atei, agnostici razionalisti – per Imola e Castel San Pietro Terme

 

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