Pride – Matthew Warchus

di Ismaele (*),

Matthew Warchus è al suo secondo film, il primo era del 1999.
è un miracolo, quindi, riapparire dopo tanto tempo e insieme fare un film bellissimo, praticamente perfetto.
il film fa ridere, pensare, piangere, non sono un medico, ma se a te non ti fa quell’effetto c’è da fare un piccolo controllo, ogni tanto può essere necessario.
dopo aver visto il film capisci di nuovo o per la prima volta una frase di Nicolas Gomez Davila: “Il racconto intelligente della sconfitta è la sottile vittoria del vinto”.

ps: per gli insegnanti che passano di qui:
cerca di portare i tuoi alunni a vedere questo film, oltre che vedere un bel film capiranno il significato di alcune parole che per loro sono vecchie, astratte, o a volte comprensibili solo in certi casi, magari poi capiranno meglio le tue lezioni.
provo a fare una piccola lista, alcune parole, senza presunzione di completezza:
pregiudizio,
amore,
solidarietà,
passione,
coerenza,
altruismo,
coraggio,
convenzioni,
libertà,
condivisione.

a tutti: godetevi questo film!

http://markx7.blogspot.it/2014/12/pride-matthew-warchus.html

 

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «“Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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