Il processo, Numa, Salò e la Val Susa

un comunicato di 6 sezioni piemontesi dell’Anpi – seguito da una piccola nota “bottegarda” – su un processo che inizia domani a Torino

Il prossimo 11 ottobre il tribunale di Torino manda a processo Fabrizio Salmoni, giornalista e iscritto ANPI, per aver definito “famigerato” il cronista de La Stampa Massimo Numa in un articolo di cronaca giudiziaria del 2013.
Al di là della definizione del reato contestato (diffamazione aggravata a mezzo stampa) vogliamo qui ribadire la denuncia pubblica del 18 settembre 2013 da parte di tre Sezioni ANPI dell’area torinese, del ruolo di Massimo Numa nella veste di autore del libro “La stagione del sangue” in cui è palese la denigrazione della Resistenza e l’altrettanto evidente apologia della Repubblica di Salò, entità satellite e braccio armato del Terzo Reich nazista. Un libro che si apre con la dedica dell’autore a un repubblichino della famigerata Divisione San Marco, ucciso dai partigiani nei combattimenti dei giorni della Liberazione. Un libro per il quale l’ANPI di Savona già nel 2008 indicava Numa come esponente “del revisionismo vittimistico dei vinti in chiave neofascista“.
Non ce ne stupiamo. Oltre alla sua consueta attività giornalistica in cui si distingue per acrimonia, faziosità ed estremo livore nei confronti di ogni lotta sociale, il Numa nello stesso anno 2013 coerente con la sua natura ideologica, associò fotografie di iscritti ANPI valsusini a un suo articolo definendoli “terroristi” ed “eversivi”. Querelato, scelse di transare per non affrontare il giudizio.
Oggi quindi diamo piena solidarietà a Fabrizio Salmoni, cronista delle lotte sociali e antifascista da sempre: annunciamo la nostra presenza simbolica in aula a presidio della giustizia e dei valori costituzionali affermati con la Guerra di Liberazione partigiana.
Sezione ANPI “G. Peirolo – F. Ferrario” Bussoleno-Foresto-Chianocco (TO)
Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco (TO)
Sezione ANPI Trofarello (TO)
Sezione ANPI “Concetto Campione” di Nichelino (TO)
Sezione ANPI “G. Perotti – A. Appendino” Nizza-Lingotto di Torino (TO)
Sezione Anpi “Pietro Secchia” Valle Elvo e Serra (BL)
Torino, 9 ottobre 2017
NELL’IMMAGINE in alto volevamo mettere (dovere di cronaca) la foto di Massimo Numa ma poi qui in “bottega” abbiamo pensato: se ‘sto Numa – oh numi! – è così suscettibile come si dice in giro poi va a strombazzare che abbiamo messo la sua faccia per indicarlo come “bersaglio”. Metti poooooooooooi che un fulmine – oh numi! oh nembi! – domattina gli casca in testa e noi bottegarde/i veniamo indicati come mandanti… chi-glielo-spiega-al-tribunale che l’unico metereologo che abbiamo frequentato era un precario nonviolento? Così abbiamo messo un ritratto che ha solo una  vaga attinenza genealogica con il Numa attuale. Epperòperonpomperoperon qualche mistero si annida sugli eredi di Numa Pompilio che di Roma fu re: infatti (Wiki dixit) il senatore Sabino Marcio – c’è del marcio vedete? – aveva sposato la figlia di Numa Pompilio (chiamata con poca fantasia Pompilia) e si candidò alla successione ma fu superato da Tullio Ostilio. Allora ‘sto Sabino si lasciò morire di fame per la delusione – o tempora, o numi, o mores – ma (musica al massimo) dal matrimonio fra Pompilia e Marcio era nato Anco Marcio he diverrà re dopo il Tullo. E così fra un Marcio e un altro la stirpe dei Numa si incamminò verso un radioso futuro. Spengono le luci, tacciono le voci e nel buio si sente sussurrare “buon processo”. [db]
 

 

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