Il rogo di Nantes e la fredda guerra dei mondi

di Diego Rossi

ANSA: il 18 luglio 2020 è scoppiato un incendio nella cattedrale di San Pietro e Paolo a Nantes, in Francia. A darne notizia i vigili del fuoco locali…

Le fiamme hanno aperto una breccia fra le campate e assalito l’organo, distruggendolo. Tre gli inneschi trovati, non c’è dubbio che l’atto sia doloso.

Le telecamere di sicurezza hanno ripreso l’ombra di un uomo che si aggirava prima dell’alba.

Una flotta di droni di sorveglianza hanno perlustrato l’area. Il drone numero quattro stava sorvolando i tetti della cattedrale, proprio all’altezza della vetrata centrale da cui si alzava una lunga lingua di fumo e a cenere, quando ha dato un allarme. Tra la folla di curiosi il drone, applicando algoritmi di riconoscimento, ha segnalato una persona con un grado di corrispoondenza superiore al 92%. .

I calcoli si basano sulle proporzioni fisiche, il peso, l’andatura dinoccolata.

Una svolta nelle indagini?

Le indiscrezioni parlavano di un piromane italiano: uno scrittore fortemente legato ad ambienti di sinistra, Valerio Evangelisti.

Le corrispondenze facciali catturate sul riflesso di un parabrezza, sopracciglia folte, barba accennata, consistenza dei capelli e colore degli occhi… incrociate con le procedure di ricerca del computer centrale francese davano per certa l’implicazione di Evangelisti.

L’Intelligenza Artificiale della polizia francese, regolata dai più sofisticati sistemi di Machine Learning, ha scandagliato tutte le pubblicazioni del noto scrittore italiano e ha trovato una corrispondenza scioccante nelle prime righe del suo racconto “La fredda guerra dei mondi”, comparso recentemente su un Millemondi Urania (*): «L’incendio di un’ala di Notre-Dame de Paris, il 15 aprile 2018, rimase un mistero. Non si seppe chi l’avesse appiccato, né come. I danni al monumento furono ingenti, ma si registrarono solo tre feriti lievi, tra i soccorritori. Le indagini puntarono su una sbadataggine degli operai addetti a opere di rinforzo, e lì si arenarono. Avevano fumato in zone dove era imprudente? Avevano inavvertitamente lasciato aperto un bocchettone del gas? Non fu mai scoperto».

Prima che la polizia francese combinasse l’ennesimo pasticcio, un agente italiano ha verificato che Evangelisti era in vacanza altrove.

Ma la “bottega” ha appreso (poche ore fa nel futuro prossimo) che l’I. A. francese tramite un satellite è riuscita a filmare l’inizio del nuovo racconto che Valerio Evangelisti sta scrivendo. In una stampata lasciata sul tavolo del giardino si legge: “Il 28 gennaio 1972 la cattedrale di Nantes fu inghiottita dalle fiamme. Le torri, i tetti di ardesia e la struttura bruciarono sotto gli occhi increduli della gente accorsa…”.

Se non siete finiti anche voi in un ingorgo temporale andate in edicola e verificate quale cattedrale brucia nel racconto di Evangelisti pubblicato su «Millenondi».

Ma… non finisce qui.

La “bottega” è in grado di anticipare che una delle 119 “intelligenze artificiali” al servizio di Trump prevede che nei prossimi giorni si sgretolerà il Monte Rushmore e che in un filmato, esaminato il giorno dopo, si vedrà un uomo straordinariamente simile ad Evangelisti aggirarsi sul naso di Lincoln.

Ogni epilogo non può che essere a spirale.

(*) recensito qui: Urania manda in edicola «Distopia»

Redazione
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