Iran: appello di «MeToo»
Contro la cultura dello stupro e i tentativi dello Stato iraniano di ptoteggere Pejman Jamshidi, ex calciatore e star del cinema
#MeTooIran: il coraggio della generazione “Donna, Vita, Libertà” di fronte a un sistema giudiziario iraniano soffocato a causa della collusione tra il sistema giudiziario e la cultura sessista del cinema iraniano.
Questa petizione, lanciata da #MeTooIran, Queers and Feminists for Iran Liberation e Sepideh Farsi, chiede giustizia, verità e solidarietà alle donne iraniane sopravvissute alla violenza sessuale.
Il 21 ottobre 2025, l’arresto dell’ex calciatore, ora star del cinema iraniano, Pejman Jamshidi, ha scosso l’Iran. Accusato di stupro da un’attrice ventunenne, è stato inizialmente posto in custodia cautelare prima di essere rilasciato su cauzione.
Nella Repubblica Islamica dell’Iran, come altrove nel mondo, interrogare un uomo famoso è più inquietante del crimine di cui è accusato. Il cinema iraniano, finora presentato come uno spazio di resistenza, non fa eccezione a questa regola: dietro la sua immagine internazionale di raffinatezza artistica, gran parte di questo cinema è complice del sistema politico e giudiziario iraniano che opprime le donne. Il caso Jamshidi lo porta alla luce. Le prove esistevano: campioni di DNA, perizie, un’indagine giudiziaria aperta…
Eppure, tutto è crollato: il produttore Hossein Farahbakhsh, vicino al regime, ha pagato la cauzione e il caso è stato insabbiato. Nonostante insulti, minacce e varie forme di pressione sulla vittima e sulla sua famiglia, l’attrice (la cui identità non viene rivelata per la sua protezione) ha mantenuto la sua denuncia. Un atto raro e coraggioso, perfettamente in linea con una generazione, nata sotto gli slogan di “Donne, Vita, Libertà”, che ora si rifiuta di tacere e di accettare la cultura dello stupro.
La giornalista Elaheh Mohammadi, una delle prime a rivelare la morte di Jina-Mahsa Amini nel 2023, ha portato alla luce questo caso, gettando una luce rara sulla vicenda. Meno di 24 ore dopo la sua pubblicazione, l’articolo sul quotidiano Hammihan è stato reso completamente inaccessibile per ordine dei servizi di sicurezza. L’ennesimo tentativo di mettere a tacere, cancellare e rendere invisibile.
In questo contesto, il movimento #MeTooIran assume il suo pieno significato: un tentativo collettivo di rompere il muro del silenzio e di umiliare coloro che lo hanno perpetrato. È una continuazione della rivolta “Donna, Vita, Libertà”, un’estensione della stessa richiesta di giustizia, dignità e riparazione.
Questa lotta trascende i confini iraniani. Riguarda tutti coloro che si rifiutano di permettere che l’impunità diventi la norma. E richiede la promozione di un femminismo globale: solidale, transnazionale e attento alle lotte condotte dalle donne nei regimi autoritari.
Sta a noi, ovunque, rispondere al loro coraggio con una solidarietà che non si limiti a osservare, ma si impegni attivamente nella lotta.
PRIME FIRMATARIE
– Annie Ernaux, scrittrice
– Judith Godrèche, attrice, regista e attivista femminista
– Anna Mouglalis, attrice
– Isabelle Carré, attrice, regista e scrittrice
– Ariane Ascaride, attrice
– Leïla Slimani,
– Ariane Labed, attrice
– Giulia Foïs, giornalista e autrice
– Hélène Devynck, giornalista
– Mina Kavani, attrice
– Sour Kasmaï, traduttrice e redatrice
– Éric Fassin, sociologa
– Cécile Morel, attrice
– Afsaneh Salari, regista e montatrice
– Mehran Tamadon, regista
– Maryam Sobhanipour, archeologa e nell’Associazione del Parlamento degli esuli
– Anne-Sophie Bailly, regista
– Maud Wyler, attrice
Lena Garrel, attrice
Pinar Selek, insegnante-ricercatrice, e attivista
– Geneviève Garrigos – Consigliera comunale di Parigi
– Ghazal Shojaei – attrice
– Azadeh Kian – Università Paris Cité
– Ghazaleh Motamed – costumista, attivista MeTooIran
– Jocelyne Adriant-Mebtoul – presidente di Femmes du Monde et Réciproquement
– Mandana Ferdos – sceneggiatrice, regista
– Maryam Majidi
– Ana Girardot, attrice,
– Asal Abasian – giornalista e attivista femminista-queer
– Shakiba Dawod – attivista
– Moïra Sauvage – giornalista e attivista femminista
– Alice Barbe
– Bahar Azadi – sociologa
– Negin Khazaee – direttrice di fotografia
– Rene Kassie – drammaturga
– Yasmine El Baramawy – artista egizinaa
– Bahareh Akrami – illustratrice
– Claire Leproust Maroko
– Marine Chiu – montatrice
– Javad Djavahery – sceneggiatrice
– Hasan Salehi – regista
– Jeanne Fontaine – montatrice
– Hélène Rastegar – regista
– Michel Broué –
– Davide Fecarotti – regista
– Élisabeth Perlié –
– Elisabeth Nicoli – avvocata, co-presidente dell’Alleanza delle Donne per la Democrazia
– Christine Villeneuve – co-direttice delle Éditions des Femmes-Antoinette Fouque
– Sylvina Boissonnas – presidente di Des Femmes Filment (Film femminile)
– Silvina Stirnemann, fotografa e videografa
– Chékéba Hachemi – presidente e fondatrice di Afghanistan Libre (Afghanistan libero)
– Mohammad Agha Zaki, scrittrice,
– Charlotte Arrighi de Casanova – autrice
– Zhina Ardalan – musicista
– Nicolas Benoit
– Chowra Makaremi – antropologa
– Caroline Deruas Peano, regista e sceneggiatrice
– Veronique Seitz – attivista
– Olivia Pavlou-Graham – attrice
– Najiba Noori – regista
– Audrey Maurion – regista e montatrice
– Marie Heck Mosser – autrice
– Nazanin Pouyandeh – pittrice
– Marie Lemarchand – attrice
– Sonia Terrab – regista
– Joanna Garfinkel – drammaturga
– Aurélie Noël – avvocata
– Camille Lampadario, produttrice
– Aida Tavakoli, Presidente di Siamo Studenti Iraniani
– Hanna Assouline, direttrice e presidente delle Donne Guerriere della Pace
– Ghazaleh Moghaddam, attivista femminista
– Awat Pouri, giornalista
– Louise Chevillotte, attrice
– Atena Eshtiaghi, compositrice
– Farahnaz Sharifi, regista
– Julie Debiton, sceneggiatrice
– Lola Dubettier,
– Asal Bagheri, semiologa e specialista del cinema iraniano
– Jenny A Wenhammar, FEMEN
– Camille Nevers, critica e regista
– Delphine Nicolini, consulente
– Johanna Goldschmidt, sceneggiatrice
– Cécile Thimoreau – Ambasciatrice di MeTooMedia
– Emmanuelle Dancourt – Presidente di MeTooMedia
– Elodie Jauneau, Vicepresidente di MeTooMedia
– MeTooMedia, un’associazione che lotta contro la violenza sessista nei settori dei media e della cultura
– Viviane Zingg – sceneggiatrice
– Anouk Grinberg – attrice
– Florence Loiret Caille – attrice
– Arman Mahmoudi – attivista per i diritti umani
– Delphine Maury – Produttrice
- Mahshid Zamani Bozorgnia
- Somayeh Haghnegaghdar, regista e montatrice
- Tiziana Dal Pra, militante femminista italiana
- Lucrezia Tiberio, giornalista
- Atefe Rangriz
- Parisa Sardashti, scrittrice e militante femminista
- Omid haghjo – autrice
- Masih Karimi – artista
- Giuliana Sgrena, giornalista italiana
- Collectif NousToutes Manche
- Marie José Cegarra
NOTA DELLA “BOTTEGA”
Da un paio di giorni l’appello ha iniziato a circolare anche in Italia. Abbiamo scelto noi le immagini: in alto una foto di Pejman Jamshidi e qui sotto una vignetta di Mauro Biani.

