La legge del mercato – Stéphane Brizé
Thierry cerca un lavoro, il business della formazione lo sfrutta per fare corsi, mica per trovargli un lavoro, ciascuno è solo, i sindacati non contano niente, i risparmi finiscono, accetta allora di fare la guardia in una specie di palestra di una specie campo di concentramento (dove non muore nessuno, ma non sempre, musica di fondo e luci rendono tutto cool), l’ipermercato, dove l’essere umano vale meno di niente, valgono i clienti (paganti), il resto sono niente, o possibili criminali, secondo il codice della proprietà.
Thierry parla poco, vede tutto, è rassegnato, dovrà scegliere, ma non è vinto, quando è troppo è troppo, domani si vedrà.
un film non urlato, fatto di sguardi, di resistenza all’omologazione verso la schiavitù (moderna per carità) e al potere delle merci su tutto, sula delazione, controllo, sorveglianza, punizione.
la realtà è anche peggio (leggi qui, per esempio).
Vincent Lindon ha meritato il premio di Cannes, è davvero bravo (come sempre),
il film non è adatto per chi pensa che il nostro sia il migliore dei mondi possibili.
http://markx7.blogspot.it/2015/11/la-legge-del-mercato-stephane-brize.html