La poesia fa i conti con il corona virus?

Versi di Nunzio di Sarno, Valentina Fabbri Valenzuela, Gisa Legatti e Michele Licheri

Preghiera per la fine del mondo

di Nunzio Di Sarno

 

Io padre onnipotente generato

Non creato da energia cosciente

 

Creatore del cielo e della terra

Di tutte le cose visibili e invisibili

 

Fa’ che sia sempre consapevole

Di ciò che accade dentro e fuori

 

Fa’ che riesca a integrare gli istinti

E dargli nome senso e direzione

 

Fa’ che l’intuito mi tenga a galla

E mi guidi nel mar mediatico

 

Esercita il potere della parola

Senza lasciartene ingannare

 

Non sperare nelle distrazioni

Aumenteranno le frustrazioni

 

Non attaccarti alle illusioni

Pur di rifuggire la confusione

 

Ché essere Presente nel caos

Può portare alla Vita Nova

 

Apriti alla coscienza madre

Quando ripulita risplende

 

Cerca nell’interdipendenza

Motore azione e conseguenza

 

Glorifica il sonno ristoratore

E il cibo che scalda e nutre

 

Fa’ che m’ami per poter amare

Oltre il tatto la vista e la parola

 

Sii lucido nel dolore e la malattia

Non abbandonare la disciplina

 

Sii testimone della degenerazione

Senza perdere la motivazione

 

Sii sempre pronto a combattere

E a capire quando è il momento

 

Fa’ che conservi una morale

Quando non ci sarà più legge

 

Abbi fede in te Uno e Trino

E nell’eterna rigenerazione

 

Confessa i difetti e scopri i blocchi

Così che siano sciolti e purificati

 

Abbi fede nelle energie superiori

Autogenerate in secoli di meditazioni

 

Non smarrirti tra le macerie della fine

Sii pronto a costruire un nuovo inizio

due poesie di Valentina Fabbri Valenzuela (*)

 

NON E’ COLPA TUA

A te che potresti avermi contagiato
Ti libero con questo mio testamento incondizionato
A te che senza volere o senza conoscermi
Ti sei macchiato di un solo grande peccato
Respirare
Non è colpa tua, è il virus


A te che sei sceso per star vicino alla tua famiglia
E ti sei ritrovato con i tuoi cari in ospedale
Non è colpa tua, è il virus


A te che sei costretto a lavorare
Gomito a gomito e senza tutele
Non è colpa tua, è il virus


A te che esci perché dentro non puoi
A te che non ci credi perché non vuoi
A te impaurito
A te che hai disobbedito
A te che hai abbracciato
Non è colpa tua

È del virus della privatizzazione, di appaltopoli, dei politici corrotti, del conflitto d’interesse e della massonmafia, di chi ha tagliato la sanità pubblica, dei sciacalli dell’emergenza, dei dirigenti senza scrupoli che vi fanno lavorare senza precauzione, delle multinazionali senza patria con sede nei paradisi fiscali, di chi guarda al portafoglio e chi distrugge l’ambiente con una legalissima autorizzazione.

A te che mi guardi
A te che mi parli
A te che mi servi al supermercato
A te che mi cammini vicino
A te che mi sorridi da lontano
A te che potresti avermi contagiato
Non è colpa tua, è il virus

* * * * *

PRIMAVERA 2020

Oggi alle 4.49 era l’equinozio di primavera
Io ero sveglia, e lei non c’era

Oggi 20 marzo è l’equinozio di primavera
E se esco per annusare un fiore
Violo la guerra di trincea

Oggi è primavera
La terra è madre o vecchia megera?
Oggi è un giorno come un altro
Siamo noi lo scarto, l’avanzo

 

Da oggi nel nostro emisfero è primavera
Gli innamorati dovrebbero vedersi
Baciarsi
Toccarsi
Vorrei sentire l’amore nell’aria
L’annuale ormonella collettiva
Invece siam chiusi per la saliva
Per una direttiva
Salvavita
Come la primavera che è giorno
salva la vita dopo l’inverno che è sera

 

Terra, quanto ti abbiamo inquinato?
Animali, quanto vi abbiamo ignorato?
Aria, quanto ti abbiamo dato per scontato?

 

Oggi è primavera
E sono in pieno solstizio d’inverno
In attesa di una rinascita fiera
E piango per annaffiare un seme
Che oggi è sotto terra ma ieri c’era

Oggi è Primavera
Diversa paurosa silenziosa Primavera
Saluta coi tuoi baci di sole dalla finestra
Tutti coloro a cui manchi, oh sacra chimera
In questo inverno dell’anima per chi ancora spera
Libertà
Abbracci
Prima.. Del profitto..
La salute pubblica è un diritto.

La mia bocca parla e il mio cuore sta zitto.

Primavera.

(*) Fonte: canale Youtube Nuevas Raices Nuove Radici

 

APOCALISSE NOW?

di Gisa Legatti                                                                                                                                         

     

         Ma che cosa sono questi giorni sospesi, vuoti o rivelatori forse di preesistenti vuoti.

                    Pochi pensieri, pochi slanci— tutto è sospeso   –  la gioia, il pianto

         Finirà con l’essere sospesa anche l’aTTesa  allora sarà un istante vuoto perpetuato all’infinito  – esteso all’infinito   

                    NIENTE – -siamo NIENTE  —- il tempo è NIENTE —è NIENTE il lunedì,il martedì….la domenica. I sentimenti–

          si affacciano e   si ritirano, si sospendono    fiammelle che si accendono ad intervalli    CLIK- poi nulla-CLIK poi nulla.-

          Paura di dover troppo soffrire.- vedi e ti è tolto- parli e ti è tolto- canti e  poi stop-

                                                       apri la finestra e poi stop

                                                        esci sul balcone e poi stop                                                                                       

          dalla tua porta NON entra nessuno per restare     si apre come per un addio, ogni volta  — chissà poi –

          La vita non è più continuità : Mattino Sera Notte e poi domani   ancora con te ancora ancora                                                                   

          Non c’è più un ANCORA sicuro

          La vita–una successione di clik di telefono morse-alfabeto morse- clik clik  –pausa clik clik cli cl c  nulla

            Non si vede più Morire

            Non si accarezzano più i morti

            Non si vedono più i morti

            Non si seppelliscono più i morti

            Non si abbracciano più i neonati

            Non si baciano più…

            Non si bacia più…

             CHI SEI TU senza più questi gesti, questi atti, questi desideri

                                                                                          si spegneranno i desideri

             Rimarrà questa tua carcassa vivente che non potrà più riconoscere la sua orma, il suo segno

             in un mondo vuoto, pulito, igienizzato,disinfettato MORTO.

             squelette – carcassa – scheletro

             senza carne pulsante

                                             Non lasciate spegnere i DESIDERI –    Che rimbalzi nel vuoto

                                                                                 l’urlo della nostra morte.         Gisa        (non odiarmi)

           

Lunedì 16 Marzo 2020  –              

Questo è l’inizio di un lungo poema che Michele Licheri presto trasformerà in un libretto

Il vecchio poeta naviga

tra le onde della baia

incurante del tempo

del vento

che gli spettina i capelli.

Riluce il cielo

specchiandosi nel mare.

Tossisce la terra

che sta a guardare.

L’apocalisse si scatena

infischiandosene

dell’andamento dei “mercati”.

Cadono infiniti corpi umani

a cui manca solo il fiato.

Chissà se l’aldilà

sarà poi dolce.

LE IMMAGINI: tranne la prima (mandata da Nunzio Di Sarno) sono state scelte dalla “bottega”. Ignoriamo se il gatto sia stato multato per non aver compilato il modulo prescritto o per altro.

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Tin ringrazio Daniele di avermi messo in sì buona compagnia. Gisa

  • Sandro sardella

    La bottega sta vivace di idealità .. di controinformazione e .. di poesiaaaa … con variegate vitali parole .. di donne e di uomini
    ..dentro questo tempo pandemico .. .. sono poesie come fiori di campo .. (I fiori d’allevamento prosperano incontinenti nelle serre letterarie ..
    Ma non hanno profumo !? ..)
    Abbracci

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