Le Mans ’66 – La grande sfida – James Mangold

(visto da Francesco Masala)

Christian Bale è Ken Miles in una interpretazione da Oscar.

già solo per questo dovrebbe esserci le file al cinema per questo film.

James Mangold gira i suoi film come se fossero degli western, ho letto da qualche parte, e questo film lo conferma, ci sono i buoni e i cattivi, i potentissimi proprietari di multinazioni che vogliono comprare l’anima dell’artigiano, lavoratore umile e geniale, senza riuscirci, ci sono l’amicizia e la famiglia, mancano i cavalli, ma ci sono quelli nascosti dentro i motori.

le due ore e mezza volano via, senza annoiare mai.

fra le tanti morali del film una è chiarissima, mai fidarsi dei potenti, ti fregheranno di sicuro.

qualcuno penserà a Rush, di Ron Howard, del 2013, ma sono film diversissimi, quello era sulla rivalità fra due piloti, questo no, c’è la sfida con se stessi e il coraggio di essere uno de los de abajo contro il todopoderoso di turno.

https://markx7.blogspot.com/2019/11/le-mans-66-la-grande-sfida-james-mangold.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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