Le Storie di paura aiutano

di Clementina Sandra Ammendola

Le Storie di paura aiutano, leggo nell’articolo “La pratica del non giudicare” di
Alberto Villoldo; le Storie di paura aiutano a vendere i farmaci, dicono. Ripeto
ora. Le storie della mia vita a Buenos Aires da aprile ad oggi potrei intitolarle “Le Storie di paura aiutano” e basta o e punto. E basta perché non ho farmaci da
vendere o ditte farmaceutiche che mi fanno da sponsor. Dal cinque settembre
sono qui, nel Quartiere di Nuñez, sull’Avenida Cabildo, proprio a undici isolati dal
mio posto di lavoro e sono al decimo piano, di un monolocale con balcone. In
realtà sono ad abitare qui dal sette settembre. Il cinque abbiamo firmato il
contratto e, quando dico abbiamo firmato, intendo che il contratto con 10800
clausole – quasi tutte dandomi la responsabilità di tutto a me -, dicevo che il
contratto l’abbiamo firmato in tanti: il Proprietario, io, mio fratello, il Notaio,
Personale dell’Agenzia immobiliare, e punto.

La Storia di paura di affittare un’abitazione qui, almeno a Buenos Aires,
significa che per affittare ci vuole anche una Garanzia e per Garante si intende
qualcuno, meglio se della Famiglia, proprietario di una casa, meglio se la sua
proprietà è in Capitale, non in Provincia come mio fratello. Ma stavolta, vista
anche la mia Busta Paga generosa, il Proprietario ha chiuso, si fa per dire, gli
occhi, e accettò il titolo di proprietà di mio fratello.
La Storia di paura continua dopo la lettura ad alta voce del Contratto d’affitto,
a carico della signora Daniela dell’Agenzia. Il mio volto è diventato di qualcun
altro e il Proprietario, seduto difronte a me, si è accorto. Ma non ho fatto in
tempo a riprendermi che la signora Daniela mi comunica che ora il Notaio mi farà
mettere le impronte nel Libro Legale o qualcosa del genere che non riuscivo a
capire. Le impronte di mia sorella?, domanda mio fratello. E non solo, anche le
sue signor Ammendola; sa tanti falsificano i documenti, ecc ecc. E già, sostiene
mio fratello, certo, quindi noi, per i due anni di durata di ‘sto contratto siamo dei
delinquenti – DELINQUENTI sento ripetere nella mia testa – voglio dire finché
non dimostriamo che siamo brava gente, pagando l’affitto ogni mese, siamo dei
delinquenti.
La Storia di paura è che sembra che sta cosa dell’impronta è legale. Cerco di
riprendermi, in qualche modo, mentre il Notaio mi dice che l’inchiostro va via
subito, senza lavarsi, è come magico. E siccome le Storie di paura aiutano, prima
di lasciare l’Agenzia, dopo aver depositato sul tavolo i soldi in contanti – e per i
soldi voglio dire: un mese di anticipo, un mese di deposito, due mesi + IVA
all’Agenzia, 200 pesos per certificazione di firma, più 500 pesos per Notaio e per
le spese di ricerche sull’Atto di proprietà di mio fratello, ricerche si fa per dire che
devono verificare se l’Atto di proprietà è vero – dicevo, nel mentre salutavo Tutti nel modo più cordiale possibile, ricordo ai presenti dove lavoro ora. La signora Daniela era un po’ distratta e mi chiede cosa vuoi dire mia cara, voglio
dire che lavoro nel posto dove si fa Energia Nucleare. Il signor Proprietario, che ha
meno di quarantanove anni, sorride a metà e mi dice che Lui ha capito. Le
Storie di paura aiutano, ora.

Le Storie di paura aiutano e per fare il mio lavoro, che alla fine è un lavoro di
ricerca e di promozione della Qualità della Vita in generale e di Salute
Occupazionale ed Ergonomia in particolare, devo dire dei rischi alla Salute se non
si fa i bravi. E allora racconto sull’importanza di diventare donatore volontario di
sangue, per esempio, o dichiaro che lavarsi le mani salvano la Vita. Lavarsi le
mani nel senso vero e proprio di stare almeno due minuti insaponandole, da
tutte le parti, risciacquandole per bene diciamo, e sempre non solo durante le
campagne di prevenzione di certe malattie. E ho letto che aiuta a tenere il tempo
di lavaggio giusto di tutte e due le mani, diciamo, aiuta cantare per ben due volte la canzone di Auguri di Buon Compleanno. E poi è anche importante, leggo, fare almeno 30′ di movimento al giorno; e quando leggo movimento, leggo
camminare, andare in bicicletta, ballare, attività fisiche piacevoli vogliono dire. E
dicono i dottori che camminare aiuta molto anche a riposare dopo perché quando
si cammina si sta cullando il corpo e quindi se uno comincia a sbadigliare va
benissimo, davvero. E tutte queste cose le dico con le parole ma anche con dei
disegni, fotocopie, volantini che attacco su di una lavagna che ho chiesto a posta
per il mio lavoro.

Le Storie di paura aiutano e circolano da sempre, per sempre. E per imparare
altre Storie di paura o altre Storie e punto, partecipo, inviata dal lavoro ovvio, a
seminari, corsi, workshop, presentazioni di libri, e cose del genere che voi dirette
che ho sempre fatto e vi dico che avete perfettamente ragione. E ascolto tante
cose che fanno paura davvero come quando dicono che se continuiamo a
consumare il Pianeta come lo facciamo oggi, nel 2050 avremmo bisogno di 2,3
Pianeti e il relatore ci fa vedere uno sliders di Star Wars per farci sentire meno
paura. E poi quando partecipo alla Giornata Aggiornamento sulla situazione della
Responsabilità Sociale d’Impresa in Sudamerica, vengo a sapere che la
Università di Buenos Aires, la Facoltà di Scienze Economiche, ha creato il Museo
del Debito Estero, www.museodeladeuda.edu.ar, come parte del loro fare RSI o
RSE come si dice da ste parti. E poi altra relatrice, del Ministero di Turismo
argentino, dice che per loro fare RSE è creare Progetti di Turismo Sostenibile e
cita due: il PROFODE (Programa de Fortalecimiento y Estímulo a Destinos
Turísticos Emergentes) e il RATuRC (Red Argentina de Turismo Rural
Comunitario) e comunque ci lascia il loro sito: www.desarrolloturistico.gob.ar e le
altre Storie e punto circolano da sempre, noto.

Le Storie di paura aiutano, mi aiutano, credo, a costruire nuove competenze,
forse nuovi orizzonti. Non sono così leggera, ora, si disegno i miei orizzonti.
Forse perché ottobre non ha portato la Luce di primavera desiderata. O forse
perché bisogna fare Luce proprio dentro le Storie di paura e farle circolare,
riciclare, a volte, per non contaminare. E lasciarsi cullare dei passi, dei propri
passi che prima o poi incontreranno orizzonti forse non così nuovi, ma orizzonti
con Storie e punto.

22-23 ottobre 2011
e scrivo 22-23 perché ora a Buenos Aires è 22 e
a Reggio Calabria, a Vicenza, a Thiene, a Padova,
a Torino, a Collegno, a Ivrea, a Frinco, a Casalborgone,
a Roma, a Bologna, a Modena,
a Brescia, a Pavia, a Mantova,
a Genova, a Londra, a Bristol è 23.

Redazione
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