Le strumentalizzazioni sul ddl Zan

di Gianluca Cicinelli

Se ci fosse bisogno di ulteriori prove sulla strumentalità con cui è stato gestito da TUTTE le forze politiche il ddl Zan, basta guardare a quanto accaduto pochi secondi dopo il suo affossamento in Senato.

E adesso ci si chiede: con quale maggioranza si eleggerà il Presidente della Repubblica? Ma la domanda giusta sarebbe stata: e adesso come tuteliamo le persone Lgbtq?
Devo essere onesto con chi legge, il ddl Zan non mi ha mai entusiasmato, però non posso fare a meno di pensare negativamente al suo affossamento in primo luogo per tutte le persone che conosco impegnate nel movimento Lgbtq che guardavano a quel provvedimento con la speranza che costituisse un argine all’ondata di violenza culturale e materiale che nel nostro Paese colpisce chiunque non risponda al concetto di sessualità binaria. Come è stato possibile che una legge già approvata da un ramo del Parlamento sparisse in un attimo dall’orizzonte istituzionale?

Le destre fanno il loro sporco lavoro, non c’è molto da meravigliarsi di questo ma, tra le fila di chi ha gestito il provvedimento nelle sedi istituzionali, nel centrosinistra qualcuno ha usato strumentalmente il ddl Zan per obiettivi estranei alle persone Lgbtq. I piani di ragionamento che ne escono sono diversi e nei prossimi giorni dovremmo riflettere sulla cultura ormai diffusa del regolare la vita delle persone attraverso la legge che, a mio avviso – se non unito alla diffusione di una reale cultura materiale tra le persone, sotto forma di educazione, a partire da quella scolastica, sotto forma di eventi e iniziative nella società dove le violenze si consumano, sotto forma di finanziamenti a strutture sociali di base – diventa la base del fallimento di qualsiasi legge, anche la migliore. Cè poi un ragionamento urgente – che ci riguarda immediatamente – sulla strumentalizzazione politica.I commentatori “progressisti” leggono la questione dell’affossamento del disegno di legge Zan in chiave di formazione di nuove maggioranze per l’elezione del Presidente della Repubblica. Spostando ancora una volta sul piano formale una questione sostanziale: c’è già un governo sostenuto da Arabia viva, Lega e Forza Italia. Berlusconi non sarà mai presidente della Repubblica, è indigeribile persino a destra. E’ scandaloso anche solo pensare che possa diventare presidente un signore che secondo molte sentenze giudiziarie ha avuto rapporti con la mafia ed è ancora sotto inchiesta per fatti gravi legati alla criminalità organizzata (per tacere della P2) ma il vero scandalo è che Berlusconi sta ancora qua a pontificare perchè dal 93 a oggi, con in mezzo molti governi di centrosinistra, la strada che la “sinistra” ha scelto per affrontarlo è stata quasi esclusivamente giudiziaria, senza fare nulla per arginare la cultura berlusconiana di profitto, individualismo e furbizia, che è diventata, senza bisogno di nessuna legge, nuovo senso comune nella società, qualcosa di molto più solido di una maggioranza parlamentare.

Tornando alle manovre contro il  ddl Zan, “logiche politiche oscure” le definisce Noi siamo chiesa, organizzazione per la riforma della chiesa cattolica, sottolineando come da troppi anni siano vani i tentativi per ottenere una legge che contribuisca a porre fine a pregiudizi, ignoranza e al rifiuto ostile e irrazionale dell’accoglienza. Forse tanto oscure non sono, piuttosto sono vecchie e note. E coinvolgono anche le persone più sensibili alle proposte del movimento Lgbtq rimaste imprigionate in una partita in cui le persone – TUTTE – non interessano nemmeno ai partiti di cui fanno parte i più sensibili.  

ciuoti

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